Bologna, 26 aprile 2014 - E ora toccherà tifare Juventus. Nel secondo anticipo della trentacinquesima giornata, il Bologna (foto) viene tramortito 3-0 dalla Fiorentina, restando sul traballante cornicione dei 28 punti, ma con una gara in più delle rivali concorrenti.

Alla squadra di Ballardini non resta che sperare che continuino a perdere anche le altre, soprattutto quel Sassuolo appaiato in classifica e che lunedì ospiterà la capolista. Al Dall'Ara i rossoblù iniziano dando la parvenza di voler provare a fare la partita. Un'illusione che si spezza al 23' del primo tempo, quando Joaquin scappa sulla sinistra e serve un pallone che Cuadrado trasforma in gol. Passano dieci minuti e Ilicic raddoppia con un tiro su cui è decisiva la deviazione di Pazienza. La partita finisce qua. Il resto è un lento e doloroso trascinarsi fino al 3-0 di Cuadrado (al 42' st) e al fischio finale di Massa che, per non infierire, non concede nemmeno il recupero.

Ecco alcuni spunti per leggere la partita:

Lingue diverse. Il campo ha confermato che l'abisso di classifica che c'è tra i viola e i rossoblù è lo stesso che c'è sul piano tecnico. La Fiorentina con il suo palleggio ha fatto correre molto e a vuoto il Bologna. E quando il pallone riuscivano a prenderlo gli uomini di Ballardini, la squadra di Montella pressava alta evidenziando senza pietà i limiti tecnici dei rossoblù nell'uscire con la palla dalla propria trequarti. E dire che i viola erano venuti al Dall'Ara senza più nulla da chiedere a questo campionato. Quello che lascia più perplessi e che fa annuvolare i pensieri sull'immediato futuro è la mancanza di rabbia che il Bologna ha palesato dopo il doppio svantaggio. Se manca anche quella...

Kone e Christodoulopoulos. La regola è confermata: se non girano San Panos e San Lazaros, a quali santi può appellarsi il Bologna? Purtroppo i due greci non trovano una giornata ispirata: corrono, si sbattono, ci provano, ma il piede non fa quello che la testa e il cuore vorrebbero.  

Ballardini. Trovarsi sotto di due gol dopo 34 minuti, deve aver mandato in confusione l'allenatore rossoblù. Il sergente ravennate tenta di rimediare nel finale di primo tempo, togliendo un difensore (Cherubin) per un attaccante (Cristaldo), passando dal 3-5-1-1 al 4-3-1-2. Poi nella ripresa compie l'imponderabile: mette dall'inizio Friberg per Krhin e al 16' toglie Morleo per Cech. In pratica, un mediano per un altro mediano e un terzino per un altro terzino. Un doppio cambio che non scuote una squadra palesemente con il display impallato. Caro mister, se non rischi il tutto per tutto quando sei sotto di due gol e con un piede in B, dai la netta sensazione di non crederci più neanche tu.

Il pubblico. Hanno cantato e sostenuto a gran voce la squadra dopo l'1-0 della Fiorentina, dopo il 2-0 che chiudeva ogni speranza di miracoli e persino dopo il terzo gol di Cuadrado che rendeva irridente il pomeriggio del Dall'Ara. Più i rossoblù parevano sprofondare, più la voce dei tifosi si alzava. La pazienza, però, non è direttamente proporzionale all'amore: ai giocatori restano tre partite per dimostrare di meritarsi un pubblico così.

Gianmarco Marchini

Il tabellino

Bologna-Fiorentina 0-3.
Reti: 23’ pt e 42’st Cuadrado (F), 35’ pt Ilicic (F).
Bologna: Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (45’ pt Cristaldo); Garics, Pazienza, Khrin (1’ st Friberg), Christodoulopoulos, Morleo (18’ st Cech); Kone; Acquafresca. A disp.: Stojanovic, Sorensen, Mantovani, Ibson, Laxalt, Perez, Bianchi, Paponi, Moscardelli. All.: Ballardini.
Fiorentina: Neto; Tomovic, Gonzalo, Diakitè, Vargas; Aquilani, Pizarro, Borja Valero (16’ st Ambrosini); Ilicic (30’ st Wolski); Cuadrado, Joaquin (22’ st Matos). A disp.: Rosati, Lupatelli, Compper, Roncaglia, Savic, Bakic, Anderson. All.: Montella.
Arbitro: Massa.
Note: ammonito Diakitè (F).