Bologna, moviola in campo. "Così abbiamo sperimentato la Var al Dall'Ara"

L'ex arbitro e responsabile del progetto, Roberto Rosetti, commenta la nuova tecnologia

L'ex arbitro Roberto Rosetti e responsabile del progetto Var per l'Italia (fotoSchicchi)

L'ex arbitro Roberto Rosetti e responsabile del progetto Var per l'Italia (fotoSchicchi)

Bologna, 23 febbraio 2017 - Nel dopo Italia-Francia Under 19 l’ex arbitro ed attuale responsabile del progetto Var per l’Italia Roberto Rosetti ha commentato la nuova tecnologia sperimentata per la seconda volta online ieri pomeriggio al Dall'Ara. "Non ci sono stati errori importanti da parte dell'arbitro Pairetto - spiega - e quindi non sono state apportate correzioni al suo operato. Da protocollo sono stati analizzati i 6 gol perché devono essere sempre controllati e in seguito è avvenuta la comunicazione con il direttore di gara. È stato inoltre fatto un controllo di routine sulle ammonizioni per verificare se potessero essere sanzionate con il cartellino rosso, ma più che altro per eccesso di scrupolo del Var 1 Nicola Rizzoli". 

Quali sono le situazioni in cui può intervenire la Var? "Le situazioni nelle quali può intervenire - dice Rosetti - sono 4: la prima appunto in occasione di un gol, la seconda per i falli nelle aree di rigore, la terza in caso ci sia da estrarre il cartellino rosso e la quarta, considerata amministrativa, in caso di scambio di persona nelle ammonizioni o nelle espulsioni. Il protocollo da seguire è unico, vale per le 14 Nazioni che aderiscono e per la Fifa e non si prevede l'utilizzo della Var in caso di ammonizioni".

Quanto tempo impiegano il Var 1 a comunicare la decisione all'arbitro che è in campo? "In 3 secondi il Var vede l'episodio grazie al monitor che trasmette la partita in differita. In 7-8 secondi vede le altri immagini da 4 prospettive diverse e comunica al direttore di gara di interrompere il gioco non appena il pallone è in una zona di campo neutro. I tempi medi di revisione sono di 28 secondi mentre di 39 secondi totali in caso la decisione dell'arbitro sia da cambiare".

Come hanno accolto gli arbitri e le squadre la nuova tecnologia? "L'obiettivo di un arbitro è di uscire dal campo avendo prese decisioni giuste. Se quindi l'arbitro ha la possibilità di correggere una decisione è sbagliata è sicuramente felice. Inoltre la vedono come una sfida a fare sempre meglio senza dover ricorrere ad aiuti esterni. Anche gli allenatori l'hanno accolta con positività".

Quando verrà applicata in competizioni ufficiali in Italia? "Dagli Ottavi di Coppa Italia della prossima stagione".

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