Bologna, Donadoni: "E’ la testa che fa la differenza"

Si avvicina la sfida con il Palermo, i rossoblù dovrebbero giocare con il 4-3-3

Dzemaili con Verdi (foto Lapresse)

Dzemaili con Verdi (foto Lapresse)

Bologna, 14 aprile 2017- “La benzina c’è, ma poi ci vuole anche un pilota che dia gas e questo dipende dalla testa che fa la differenza”. Alla vigilia della sfida contro il Palermo Roberto Donadoni garantisce che i mezzi a disposizione dei suoi uomini per fare bene in questo finale di stagione ci sono tutti, poi dipenderà dalla convinzione con cui si scende in campo.

“Noi- dice il tecnico rossoblù parlando della gara con i rosanero- dobbiamo essere focalizzati su noi stessi. Abbiamo qualche giocatore che non sta bene, ma chi ci sarà dovrà avere una determinazione da finale di Champions League”. Tra gli assenti ci saranno Nagy, Donsah, Rizzo ed Helander: “Nagy- racconta Donadoni- ha praticamente finito la stagione. Vedere il ragazzo distrutto per non potere dare il suo contributo in queste ultime giornate fa capire lo spessore del ragazzo che si è fatto male tirando in porta dopo l’allenamento in sé e mi dispiace per lui. Anche Donsah ha ancora qualche linea di febbre e a meno di recupero dell’ultimo minuto, che tenderei ad escludere non sarà con noi”. Con un centrocampo quasi obbligato composto da Dzemaili, Taider e Pulgar il Bologna dovrebbe schierarsi con il 4-3-3. Davanti a Mirante dovrebbero giocare la coppia di centrali Maietta-Gastaldello, affiancata da Masina a sinistra e Torosidis, in ballottaggio con Krafth e Mbaye a destra. Carte ancora coperte invece per quanto riguarda l’attacco: “Quella di giocare con Krejci, Verdi e Di Francesco- dice il mister- utilizzando dunque il cosiddetto falso nueve è una possibilità che non escludo”.

Verosimilmente però Donadoni dovrebbe scegliere ancora Destro, favorito al momento su Petkovic, ai cui lati agiranno Verdi e uno tra Di Francesco e Krejci, con l’under 21 in vantaggio nella preferenza. Le ultime giornate della stagione saranno utili anche in ottica futura: “Abbiamo ancora tanti punti in palio e le partite finali-spiega Donadoni- sono utili anche a fare delle valutazioni. Non c’è nulla da stravolgere- continua parlando in ottica mercato estivo- ma bisogna trovare alcuni giocatori che facciano fare quel piccolo salto di qualità. Non solo chi arriverà deve dare questo contributo ma anche chi è già qui deve dare risposte dimostrando una crescita, dopo un anno di esperienza”. Molto importante sarà cercare giocatori di carattere: “La personalità-sottolinea il mister- non la compri al supermercato, ma la acquisti anche con il tempo. Questo è un aspetto importante da tenere in considerazione così come il fatto che i giocatori abbiano un importante impatto fisico, perché è importante avere atleti”.

Da sostituire la prossima stagione ci sarà un giocatore come Dzemaili, che potrebbe addirittura partire prima del termine dell’annata sportiva: “Io-dice Donadoni- non ho questa convinzione e mi aspetto che rimanga fino alla fine. Poi se vinciamo 4 partite di fila e lui va via prima sarò il più contento, ma la mia convinzione è che resti fino alla gara con la Juventus”. Nel giorno dopo il passaggio del Milan ad una proprietà cinese poi Donadoni esprime le sue impressioni sulla Società straniera che c’è a Bologna: “Noi abbiamo un presidente che comprende bene la lingua e questo è importante per i rapporti perché non c’è bisogno di intermediari. Saputo è una persona dotata di un certo equilibrio, di alta caratura e di classe e da questo punto di vista è tutto perfetto. È chiaro-aggiunge- che poi per fare squadre forti questo non basta e che ci vogliono anche mezzi economici da mettere a disposizione, ma questa Società ha le idee molto chiare e sta cercando di trasmetterle”.

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