Maratona di New York 2017, i bolognesi pronti al via

La compagine italiana è la seconda più numerosa dopo quella statunitense. E tanti vengono da sotto le Torri

La maratona più famosa del mondo

Runners cross the Verrazano–Narrows Bridge during the 2016 New York City Marathon in the Manhattan borough of New York City, NY, U.S. November 6, 2016. REUTERS/Brendan McDermid

Bologna, 4 novembre 2017 - Più forti della paura. Domani, quando in italia sono le ore 15, scatta la celebre maratona di New York: sul tracciato gli italiani - 3.002 in totale – rappresentano la seconda comunità più numerosa, dopo gli statunitensi padroni di casa. Tra questi tanti bolognesi. Rispetto al solito, anche se dopo l’11 settembre 2001 è cambiato tutto, un’atmosfera più pesante. L’attentato terroristico dei giorni scorsi è troppo fresco per essere dimenticato. Ma esserci, al di là del fatto che molti sono atterrati a New York prima della tragedia, è un messaggio forte: come racconta Giancarlo Brunetti. L’ex presidente del comitato provinciale Fidal in questa edizione, dopo aver corso in passato, sarà un semplice spettatore.

«La tv trasmette in continuazione servizi sui fatti dei giorni scorsi. L’afflusso continuo di chi ha scelto New York per correre contribuisce ad attenuare questo senso di angoscia. Le presenza della polizia è costante e le strade principali che conducono a quelli che sono stati definiti obiettivi sensibili, sono presidiate 24 ore su 24». Non è un bollettino di guerra: è la descrizione di New York vista con gli occhi di chi sta vivendo la vigilia di questa maratona pronto a ritirare il pettorale e mettersi in discussione domani. Cercando di abbassare il personale sulla distanza di 42 chilometri e 195 metri, sognando di affrontare con slancio il Ponte di Verrazzano, quasi si trattasse del Pontelungo.     Tanti i bolognesi. Se Brunetti, in questo 2017, sarà un semplice spettatore, c’è anche chi ha scelto di raggiungere la Grande Mela per far parte del personale volontario dell’organizzazione, un ruolo molto ambito. E’ il caso di Teresa Lopilato, classe 1969, della Polisportiva Porta Saragozza. Teresa attenderà i maratoneti nella zona di arrivo: è uno dei primi atleti bolognesi a svolgere questa mansione. Sulla carta, per quello che riguarda una classifica riservata ai soli bolognesi, c’è già un vincitore. Il più rapido (ha un personale di 2 ore 42’27’’ stabilito un anno fa a Ravenna) dovrebbe essere Alberto Bonvento, 47 anni, della Podistica Pontelungo al debutto a New York. Esordiente anche il più giovane Daniele Barbetti, 33 anni, della Polisportiva Porta Saragozza che a Bologna si occupa di karate come tecnico dello Sport Village. Daniele spera di chiudere la sua fatica sotto le tre ore.      Il più giovane (bolognese) sul tracciato dovrebbe essere Lorenzo Zocca dell’Atletica Melito. Lorenzo ha 25 anni e, con lui, corre papà Lorenzo. Ci sarà Enzo Petreni, atleta non vedente che tira di scherma per la Zinella San Lazzaro. Enzo avrà il suo angelo custode, ovvero la guida di Tiziana Tori. Di più: essendo la sedicesima fatica a New York, Petreni fa già parte di una top class per la Grande Mela. Può ottenere il pettorale dagli organizzatori senza impazzire. Tra i nomi da annotare quello di Domenico Pino. L’atleta della Polisportiva Monte San Pietro sta per correre la maratona numero 175. In questa stagione si è già testato nella 100 chilometri del Passatore. Al via Veronica Restuccia (che è pure un arbitro di basket) con il padre Salvatore. E ancora Stefano Musiani (classe 1969) e Fabrizio Zanni (1968) alla loro ottava esperienza nella Grande Mela: hanno cominciato a correre nel 2009, non hanno più smesso.

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