Stampi group, il presidio fisso dura da ormai 75 giorni

Monghidoro, oggi l’incontro in Regione

Gli oltre ottanta lavoratori dell’azienda Stampi Group di Monghidoro stanno, dallo scorso 21 marzo, ancora manifestando, a turno, davanti ai cancelli dell’azienda che non paga gli stipendi dal mese di febbraio

Gli oltre ottanta lavoratori dell’azienda Stampi Group di Monghidoro stanno, dallo scorso 21 marzo, ancora manifestando, a turno, davanti ai cancelli dell’azienda che non paga gli stipendi dal mese di febbraio

Monghidoro (Bologna), 1 giugno 2016 - La Stampi Group ha battuto la Saeco di Gaggio Montano per i giorni di presidio fisso dei dipendenti davanti ai cancelli: 75 a 73. I lavoratori dell’azienda monghidorese per 48 ore hanno superato i colleghi di Gaggio per i quali, dopo due mesi di sciopero, fu trovata una soluzione. La Stampi, invece, naviga a vista. Tranne un nuovo tavolo di salvaguardia convocato oggi alle 17 in Regione, nessuno sembra essere a conoscenza dei possibili sviluppi sulla trattativa in corso tra Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, e il vertice della Stampi Group, Elvio Turchetto: contatti iniziati il 10 maggio per cercare di salvare l’impresa.

L’azienda dell’Appennino bolognese attiva nello stampaggio di materie plastiche, per anni ha visto l’impiego di 84 persone che si sono accampate, a turno, in un container dallo scorso 21 marzo. Prima per reclamare il pagamento dello stipendio e il versamento dei contributi dovuti ai fondi di previdenza complementare, in arretrato da maggio 2015, e oggi per difendere il posto di lavoro dopo la messa in liquidazione dell’azienda.

«Siamo demoralizzati, nessuno ci da informazioni e non sappiamo più cosa pensare – commentano i lavoratori –. Non avremmo mai pensato di superare la Saeco per giorni di presidio fisso, speravamo che succedesse qualcosa ma tutto tace. Temiamo il licenziamento e non abbiamo avuto notizie neanche sulla cassa integrazione. Più di 80 famiglie sono senza stipendio dal 15 febbraio, iniziamo ad essere scoraggiati ma non molliamo. Restiamo qui, in presidio fisso».

La tenacia e la forza di volontà dei dipendenti della Stampi si sono fatte eco in tutto l’Appennino, e centinaia le persone che, a turno, hanno deciso di aderire alla loro battaglia portando spesso viveri e bevande. «Gli attestati di solidarietà non sono mai mancati – concludono gli operai – e tanti coloro che ci donano tutto quello che possono. Ormai siamo una grande famiglia. E oggi (ieri, ndr) la notizia di un nuovo tavolo in Regione ci fa ben sperare».

E sulla trattativa tra l’imprenditore imolese e il vertice della Stampi Group interviene Stefano Zoli, Fiom-Cgil: "Siamo in stand by, siamo in attesa di capire come va a finire questa discussione di cui però sollecitiamo la rapida conclusione. Ora ci sarà un nuovo tavolo in Regione, nel quale sono state convocate tutte le parti in causa". E sperando nel buon esito dell’incontro, ieri pomeriggio un gruppo di lavoratori si è recato a piedi al santuario di Bocca di Rio, percorrendo 25 chilometri, per partecipare all’apertura della Porta Santa alla presenza del vescovo Matteo Zuppi.

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