Tassa di successione, è in arrivo la maxi stangata

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 30 ottobre 2014 - IN MEZZO al diluvio di tasse che ormai funesta la nostra vita, quelle sulle case ormai cominciano a diventare pesanti. Tasi, Tarsu e compagnia bella (a partire dall’Irpef che comunque colpisce tutti beni) rendono sempre meno conveniente tenere delle case. Sempre in tasca agli stessi vengono a prendere? Ormisde Baracca

Risponde il vicedirettore del Resto del Carlino Massimo Gagliardi

IL PEGGIO deve ancora arrivare. Premessa generale: da decenni noi italiani investiamo nel mattone perché da sempre lo riteniamo l’investimento più sicuro. Essendo per definizione ‘immobile’ è facilmente individuabile per il Fisco. Come dire, siamo nudi. E il Fisco, tradizionalmente, prende dov’è più facile prendere. Risultato: visto che dalla crisi prima di qualche anno non se ne esce, la casa sarà il bene più colpito per risanare i conti pubblici. Secondo: entro due anni al massimo la tassa di successione potrebbe passare dal 4 al 22 per cento. Ce lo impone l’Europa. E dovremo obbedire, come accadrà pure per l’Iva. Terzo: la normativa europea classificherà le nostre case secono i criteri di risparmio energetico. Le nostre, essendo tutte vecchie, si deprezzeranno. A meno di ristrutturarle. massimo.gagliardi@ilcarlino.net

 

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