Fallimento Stefani, l’arte dell’argenteria all’asta

Venerdì 4 e il 18 dicembre saranno battuti i pezzi migliori. Gettone da 250 euro

Fallimento Stefani, uno dei pezzi all'asta

Fallimento Stefani, uno dei pezzi all'asta

Bologna, 1 dicembre 2015 - L'argento lavorato con le antiche tecniche del cesello, dello sbalzo o dell’incisione con il bulino, le fusioni in cera, le pietre dure e gli smalti a gran fuoco come nel Rinascimento. Questo era l’argenteria Stefani (foto) e così i bolognesi la vogliamo ricordare.

L’hanno dimostrato chiaramente i moltissimi che si sono messi in fila davanti allo storico negozio di via Clavature 7, nei giorni scorsi, per le vendite al dettaglio conclusasi il 22 novembre con un esaurimento totale della merce, per cercare di acquistare con uno sconto considerevole sul listino prezzi gli ultimi pezzi della mitica bottega.

Il fallimento, dichiarato il 22 settembre scorso con lo scopo di liquidare i dipendenti e curato dalla dottoressa Ilaria Melotti, è stato l’ultimo capitolo di una triste storia, quella segnata dalla morte in ottobre del 2012 di Tamara Ansaloni, moglie di Alessandro Stefani, deceduto nel 2008, e figlio di Enea, fondatore nel 1919 della celebre attività. Alessandro prende le redini della bottega nel 1974, e la sua vena poetica coniugata con la ricerca estetica e la manualità nel lavorare argenti, smalti e pietre dure conducono alla realizzazione di pezzi come candelieri, masgalani, posate e centritavola, acquistati da personaggi illustri di tutto il mondo come Mitterand e lo sceicco del Brunei.

Il negozio chiuse da un giorno all’altro lasciando attoniti gli affezionati clienti, molti dei quali avevano all’interno pezzi già pagati e che ora, per riaverli, hanno dovuto ricomprarli. Ma davanti all’artigianato colto si fa questo e altro.

E l’altro verrà fatto nelle due tornate di asta, venerdì 4 ed il 18 dicembre alle 11, quando verranno battuti gli splendidi pezzi realizzati da Alessandro che fanno parte del Museo Stefani e i preziosi gioielli.

Per partecipare alle aste, che si terranno nei locali di via Clavature, bisognerà presentarsi con fotocopie della carta d’identità e del codice fiscale dalle 9 alle 10 del giorno fissato, per procedere all’iscrizione previo pagamento di un gettone di presenza di 250 euro per il 4 e 500 per il 18 (in contanti) che in mancanza di acquisti verrà restituito. Non sono ammessi accompagnatori.

Venerdì 4 si batteranno 31 lotti, tra cui quadri su ceramica con smalti e pietre dure, 3 masgalani, uno intitolato «Stratigrafia del tempo», delle statue in bronzo fra cui «L’uomo senza braccia» e un Cristo con base d’asta 1.500 euro. L’immobile, di proprietà della famiglia Stefani, verrà liberato entro Natale, e corre voce che siano già in corso trattative serie. Per informazioni: www.ennezeta.info

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