Strage del 2 agosto, pista palestinese verso l'archiviazione

Richiesta dalla Procura l'archiviazione per Thomas Kram e Christa Froilich sul presunto transito di esplosivo in stazione a Bologna. Il sindaco Merola: "Bene, avrebbe complicato la ricerca dei mandanti"

Strage del 2 agosto

Strage del 2 agosto

Bologna, 31 luglio 2014 - Richiesta di archiviazione per Thomas Kram e Christa Froilich, il terrorista tedesco delle Rz e la sua amica - sospettati entrambi di essere legati anche al gruppo del terrorista venezuelano Carlos - nell'approfondimento d'inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna relativo alla cosiddetta 'pista palestinese' su un presunto transito di esplosivo in stazione il 2 agosto 1980, destinata a finire così su una pista morta.

La richiesta, che in anni di lavoro ha esaminato migliaia di documenti e messo agli atti testimonianze importanti, è contenuta in 80 pagine, da oggi è al vaglio del gip. Di Kram le indagini - condotte anche a colpi di rogatorie internazionali negli archivi dei servizi dal sostituto procuratore Enrico Cieri sotto la supervisione dal procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso- hanno messo in luce la sua presenza certa a Bologna la notte prima dell'attentato, ma non sono emersi elementi sufficienti a un suo collegamento con la strage.

La presenza della donna invece, in un primo tempo ventilata da un portiere di un albergo vicino alla stazione, non è stata mai accertata, cosi' come i collegamenti tra i due e lo stesso terrorista Carlos, ritenuto dagli inquirenti l'unico possibile trait d'union con i terroristi palestinesi.

Kram, interrogato dai magistrati bolognesi il 25 luglio 2013, ha rilasciato solo dichiarazioni spontanee, mosso da esigenze difensive. Della sua presenza a Bologna, provata da un documento di identita' autentico, la patente (nonostante fosse noto coma abile falsario), il terrorista - reduce da un controllo di polizia a Chiasso, con tanto di carta di identita' anch'essa autentica e diretto a un mancato incontro con una donna a Milano, per recarsi poi a Firenze, si e' limitato a dire: "Mi trovavo nel posto sbagliato all'ora sbagliata".

Per i magistrati, "una situazione mancata" per spiegare "quell'infausto e sorprendente passaggio" che avrebbe richiesto "una risposta più persuasiva che una stravagante coincidenza del destino". "Se la ingiustificata presenza a Bologna il giorno della strage di un terrorista tedesco esperto di esplosivo, identificato tuttavia con una carta di identita' autentica, alimenta un grumo di sospetto - scrivono i magistrati nella richiesta di archiviazione - non e' tuttavia sufficiente in assenza di altri elementi per ipotizzare una partecipazione del Kram alla strage di Bologna".

Khram, condannato dai magistrati di Stoccarda a 2 anni per terrorismo con sospensione condizionale, per i magistrati bolognesi vanifica in questo modo la possibilita' di fornire una giustificazione sensata, non ricordando nemmeno come fosse ripartito quel giorno da Bologna, bloccata dalla tragedia della stazione. Dal canto suo 'Heidi' Froilich non ha mai risposto nulla in merito alla sua eventuale presenza a Bologna, mentre del portiere d'albergo i colleghi hanno testimoniato "racconti mirabolanti".

"Un elemento di ulteriore chiarezza e quindi positivo". Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola sul  nulla di fatto sulla pista palestinese. "Significa che non possiamo più farci distogliere sulla strada del cercare i mandanti, perché rimettere in discussione gli esecutori materiali -  commenta il primo cittadino - sarebbe stato un problema non da poco". Aggiunge Merola: "Noi siamo sempre stati convinti della responsabilità fascista della strage e continueremo a chiedere, grazie anche agli atti del Governo che sono arrivati o che stanno per arrivare, di proseguire per cercare i mandanti e quindi completare l'accertamento della verità". Questo, conclude il sindaco, per "ottenere fino in fondo la giustizia di cui abbiamo bisogno come associazione familiari delle vittime e come cittadini di Bologna e di questo Paese". 

 

Per il presidente dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, la notizia della richiesta di archiviazione per la 'pista palestinese' è "molto positiva". "Era anche ora che venisse archiviata. Se penso - ha aggiunto - a quanto tempo è stato perduto per seguire quella pista li'...". Bolognesi e' da sempre sostenitore della verita' giudiziaria sull'attentato, cioe' della colpevolezza degli ex Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini, condannati in via definitiva. L'associazione ha presentato diverse memorie alla Procura chiedendo di indagare per identificare i mandanti dell'attentato. Sul punto l'inchiesta e' aperta e nel corso degli ultimi anni sono state sentite varie persone, da Licio Gelli al colonnello Sismi Armando Sportelli.

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