Ossessionato dallo sfratto esecutivo: la madre esce, lui si impicca

Croce di Casalecchio: è stata l’anziana a trovare il corpo di un 53enne agente di commercio Da mesi l’uomo aveva perso il lavoro

Sul posto carabinieri e 118

Sul posto carabinieri e 118

Bologna, 8 luglio 2015 – Ossessionato dal pensiero dello sfratto esecutivo ha atteso che la mamma e la compagna uscissero per fare la spesa e poi si è suicidato impiccandosi nella sua camera. E’ finita così la vita tribolata di un 53enne agente di commercio che ieri mattina si è tolto la vita in un appartamento alla Croce di Casalecchio, alle porte di Bologna.

Reduce dal fallimento della sua attività economica – si occupava della gestione di una rete di distributori automatici di acqua e alimenti – l’appartamento nel quale viveva con la madre era stato venduto all’asta giudiziaria e oggi era prevista l’esecuzione dello sfratto.

Separato, padre di una figlia piccola, viveva con una nuova compagna e, dalla sua residenza di San Lazzaro, da due anni era ritornato ad abitare assieme alla madre 81enne nell’appartamento al terzo piano di una palazzina alla Croce di Casalecchio dove era conosciuto da tutti. «Ha passato lunghi periodi in cui non tornava a casa. Aveva la residenza qui, ma spesso era fuori – racconta un vicino già a conoscenza del tragico epilogo –. Negli ultimi tempi lo incontravo meno spesso: forse usciva meno, o era via. Si vedeva di più la mamma. Mi avevano detto che la casa era andata all’asta, ma non so chi l’abbia comprata».

Assieme alle difficoltà economiche e familiari l’uomo aveva manifestato chiari segni di depressione, tanto che da alcuni anni era ricorso alla cura del Servizio di igiene mentale dell’Azienda Usl e prendeva regolarmente farmaci antidepressivi.

Non risulta che si fosse rivolto per un aiuto ai servizi sociali. Ieri mattina, certamente gravato dal pensiero fisso dello sfratto imminente, la decisione di farla finita. Un gesto preparato nei giorni precedenti perché nel breve lasso di tempo in cui l’anziana madre e la sua assistente sono usciti per fare la spesa nel negozio di vicinato, lui ha messo in atto il gesto definitivo. Ha annodato una robusta corda alla parte più alta del montante di un letto a castello presente nella sua stanza e si è impiccato. La prima ad accorgersene, intorno alle 10,30, è stata la madre che, al rientro con la spesa, ha chiamato il figlio e in assenza di risposta ha aperto subito la porta della stanza.

Appena l’ha visto senza sensi ha prima provato a sollevarlo e poi ha tagliato la corda con un coltello da cucina. Un soccorso affannoso quanto inutile: il 53enne le è scivolato ai piedi ormai privo di vita. I sanitari del 118 sono stati i primi a varcare la soglia dell’abitazione, ma il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Subito dopo sono arrivati i carabinieri che hanno raccolto le poche parole della testimonianza della madre, sotto choc. La compagna ha raccontato delle difficoltà economiche, della disperazione per la prospettiva dello sfratto dalla casa di famiglia, della depressione e del proprio timore che, in questa situazione, potesse maturare questo gesto estremo.

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