Lago di Suviana, proibito entrare in acqua

Nuovi divieti d’accesso oltre a quelli di balneazione La rabbia dei sindaci: "Così addio turisti"

Questa scena, al lago di Suviana, potrebbe diventare un ricordo (Foto Marchi)

Questa scena, al lago di Suviana, potrebbe diventare un ricordo (Foto Marchi)

Castel di Casio-Camugnano (Bologna), 15 maggio 2016 - C’è un nuovo e impellente problema da risolvere al Lago di Suviana, il grande invaso artificiale situato nei Comuni di Camugnano e Castel di Casio e utilizzato anche per la produzione di energia idroelettrica: l’altro pomeriggio sono stati infatti apposti dei nuovi cartelli con su scritto ‘Divieto di balneazione e accesso all’acqua’ e ‘Divieto di campeggio’, con un surfista salito in Appennino per praticare il suo amato sport che è stato invitato a non entrare in acqua per evitare la chiamata delle autorità competenti e la conseguente contravvenzione.

«Il Lago di Suviana è un luogo frequentato da almeno 30 anni da windsurfisti – segnala Lorenzo Beltrani di windcam.it –: temiamo fortemente che possa essere finita un’epoca sia per i surfisti che per i canoisti, i velisti e i turisti in genere». Interpellato sull’argomento, il presidente dell’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale, Sandro Ceccoli, fa sapere che «c’è una legge che impone ai sindaci dei territori di emettere ordinanze di divieto di balneazione. Come ente, abbiamo provveduto responsabilmente a posizionare i cartelli: siamo i primi a volere che i territori siano vissuti, ma il tutto deve essere fatto in sicurezza. Il divieto di balneazione c’è sempre stato mentre per svolgere determinate pratiche sportive occorre la garanzia di soccorso nel caso in cui le cose non dovessero andare nel verso giusto».

Il sindaco di Camugnano, Alfredo Del Moro, decide di non usare giri di parole per descrivere l’intricata situazione. «Il divieto di balneazione c’è sempre stato, il problema è quello di accesso all’acqua – attacca il primo cittadino camugnanese –: a Suviana, altre agli storici surfisti, ci sono un’attività di noleggio-affitto pedalò e un centro velico gestito dalla Uisp e, se ci mettiamo a mettere divieti di accesso all’acqua, ci chiediamo a cosa serva il lago. Tutti dicono a parole di voler valorizzare e aiutare l’Appennino e, a pochi scampoli dall’avvio della stagione turistica, si viene ripagati in questo modo».

È dura anche la presa di posizione del sindaco di Castel di Casio, Mauro Brunetti. «Sono disarmato perché è una norma che esiste, ma che non condivido – spiega –: sono in contatto con Camugnano per capire quali piani mettere in pratica per uscire da questa spiacevole situazione. Per garantire il soccorso necessario per far praticare determinate discipline andremo in Regione: l’obiettivo – chiude Brunetti – è quello di capire con che mezzi si possa uscire da questa empasse».

di NICOLA BALDINI

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