Dimissioni Tacopina, Saputo diventerà il numero uno del Bologna

Il figlio Luca è troppo giovane, il magnate canadese prenderà la prima carica del club. L'avvocato newyorchese verso Venezia FOTO Taco-story VIDEO Le lacrime di Joe al Dall'Ara

Bologna, Tacopina e Saputo (Foto Ansa)

Bologna, Tacopina e Saputo (Foto Ansa)

Bologna, 21 settembre 2015 - Con un salto in lungo degno di Mike Powell Saputo prende la rincorsa e salta a piè pari il verdetto della Suprema Corte di New York. «Provate a trovare un accordo», aveva suggerito dieci giorni fa il giudice della Grande Mela. Detto e fatto: con la velocità supersonica a cui viaggia il mondo a stelle e strisce. La conseguenza immediata è che qui, sull’altra sponda dell’oceano, Joey adesso ha la strada spianata per farsi incoronare trentunesimo presidente della storia rossoblù. Accadrà venerdì, nel cda che a Casteldebole scioglierà il vecchio ‘board’ e ne nominerà uno nuovo, passaggio formale indispensabile per far decadere il presidente dimissionario (Tacopina) e insediarne uno nuovo. Saputo è atteso in città a giorni. 

Pochi dubbi sul fatto che lo scettro del comando lo prenderà l’uomo che già ricopre la carica di chairman. Joey ha mandato avanti il suo primogenito, Luca, che da qualche tempo ha preso casa sotto le Due Torri: ma diciannove anni sono pochi per caricare Saputo junior di un peso così grande. Di Vaio, in teoria, era un’altra opzione in campo: ma l’attuale club manager sta studiando da diesse e ha imboccato un’altra strada. Fenucci, invece, continuerà ad avere le chiavi dell’azienda nel ruolo di amministratore delegato. 

Saputo, dunque, assommerà le cariche di chairman e presidente. Quanto agli altri consiglieri, l’uscita di scena di Tacopina potrebbe determinare scosse di assestamento nel cda con la liquidazione di figure di obbedienza tacopiniana (uno su tutti: Stuart Goldfarb). Altamente probabile, ma non confermato da una società che anche ieri, sulla composizione dei suoi equilibri interni, come sempre ha fatto muro. Anche se, una volta eliminato il grande equivoco di un presidente in rotta di collisione con l’azionista di maggioranza, la nuova era Saputo I (e unico) viaggia spedita nel solco della monocrazia, che come noto per esercitare il potere non necessita di pesi e contrappesi. Il nuovo Venezia americano pare invece necessitare di Tacopina. Ma questa è un’altra storia.

m. v.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro