Teatro Comunale, stipendi al palo. Da martedì è protesta

Fistel-Cisl sul piede di guerra: "La direzione ha comunicato che il pagamento non avverrà il 22 e non ha saputo indicare una data certa. I lavoratori e il sindacato si sentono presi in giro"

Il teatro comunale di Bologna

Il teatro comunale di Bologna

Bologna, 19 settembre 2014 - Stipendi ancora in ritardo al Teatro Comunale di Bologna, e la Fistel-Cisl, che ha gia' chiamato a raccolta gli altri sindacati, e' pronta a lanciare iniziative di protesta gia' da martedi'. Proprio oggi, fa infatti sapere la Fistel-Cisl, la direzione del Teatro comunale ha comunicato alle Rsa che il pagamento degli stipendi "non potra' avvenire il 22 settembre, come preannunciato dal sovrintendente". E non ha "nemmeno saputo indicare una data certa, limitandosi a dire genericamente che entro settembre avverranno i pagamenti che avrebbero dovuto essere effettuati il 10".

Un fatto che manda su tutte le furie il sindacato, che gia' lunedi', in un incontro, "proporra' alle altre organizzazioni sindacali iniziative di lotta e protesta da intraprendere a partire da martedi'". La Fistel-Cisl e tutti i lavoratori del Teatro, si legge in una nota, "si sentono fortemente presi in giro da quanti avevano rassicurato circa il pagamento entro il 22 settembre" e trovano "improprio" che la comunicazione sia stata data ai dipendenti da un funzionario interno del Teatro "e non da chi in questi mesi si era impegnato a trovare una soluzione strutturale", cioe' il sovrintendente, Francesco Ernani o il Comune. Senza contare che ora c'e' una situazione economica positiva, dato che il ministero ha accolto il piano di ristrutturazione. Il sindacato, poi, attacca ancora la Carisbo "che rifiuta l'anticipazione su precise garanzie" e se la prende pure con Comune e col "ritardo nel trovare un'altra banca con cui instaurare rapporti", situazioni che "ci fanno pensare ad una precisa volonta' per mettere in difficolta' il Teatro e i suoi lavoratori".

Intanto, la consigliera comunale del gruppo misto, Federica Salsi, si scaglia contro l'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, che oggi in question time ha riferito che le banche negano che ci siano problemi di anatocismo per il Teatro. Le sue dichiarazioni, afferma Salsi, "sono kafkiane", visto che "se una banca ha applicato interessi anatocistici non lo ammette di certo". Piuttosto, aggiunge, "bisognerebbe interpellare un soggetto terzo che non ha interessi ne' a coprire eventuali malefatte della banca, ne' eventuali sviste dei funzionari del comune che potrebbero avere sottoscritto contratti poco vantaggiosi per l'ente". Per Salsi, la posizione del Comune di Bologna su queste questioni "e' chiara da tempo, da quando a giugno la maggioranza ha bocciato i miei ordini del giorno per invitare l'ente a fare proprio questo: valutare il recupero di interessi pagati e non dovuti", conclude.

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