Bologna, 31 gennaio 2015 - E’ convinzione ferma dell’assessore alla cultura Alberto Ronchi che sia compito quasi obbligatorio dell’ente pubblico offrire anche repertori sperimentali, avanguardia, musica nuova. E infatti ieri sera al Manzoni Xing portava proprio una di queste commissioni, No no NOno NO No!, dell’artista basco Mattin.
Cinque persone dalla platea dovevano iniziare a recitare per un polemos dialettico d’introduzione poi all’altrettanto criptica composizione di Luigi Nono, A Carlo Scarpa, architetto, ai suoi infiniti possibili, solo tre note intervallate da lunghi silenzi, il cui ascolto richiedeva il massimo della concentrazione. Il clima però si è surriscaldato in sala (e c’era anche Ronchi accanto a Joe Tacopina) e la performance di Mattin è stata contestata con palesi richieste di cessare immediatamente quello spettacolo, che evidentemente non era nelle corde del pubblico in sala. E poco è valso l’intervento dello stesso Nicola Sani per spiegare che cosa significava quell’introduzione, perché anche a lui sul palco sono state rivolte bordate di fischi.
Evidentemente la mancata comprensione di questo lavoro, ha influenzato anche il resto della serata, perché anche il brano di Luigi Nono, è stato disturbato (e c’è chi sostiene non casualmente) dallo squillo di un telefonino (quando è severamente proibito tenere alto il volume in sala). Nonostante questo alla fine il direttore Jurai Valcuha ha ottenuto un buon successo per la direzione dell’ottava di Shostakovich che farà a fine febbraio anche a Torino dov’è direttore stabile dell’Orchestra della Rai. A Bologna, dove nel 2013 aprì la stagione sinfonica con una trilogia romana di Respighi rappresentata in forma multimediale dalla Fura Dels Baus, tornerà anche ad aprile per la Jenufa di Janacek e per un’altra data della sinfonica dove però, per mettersi al riparo da altre sgradite sorprese, eseguirà solo Mendelssohn e la seconda di Rachmaninov con Roberto Prosseda solista al piano