Terremerse, per il giudice: “Sono evidenti gli artifici per ingannare la Regione”

Bologna, 29 ottobre 2014 - Nella sentenza di condanna di Giovanni Errani, fratello dell’ex governatore Vasco Errani, è scritto nero su bianco: “Sono di tutta evidenza gli artifici e i raggiri posti in essere nella presente vicenda, molteplici e tutti preordinati da indurre in inganno la Regione nel momento di erogazione del contributo ed evitare, in epoca successiva che la stessa Regione potesse rendersi conto di anomalie, incongruenze (molteplici in questa vicenda) e carenze di requisiti tali da potere favorire ulteriori accertamenti ed anche richieste di integrazione che ben avrebbero potuto determinare la sospensione o addirittura la revoca del beneficio”.

Così recita una delle 65 pagine della sentenza del giudice Nadia Buttelli, che il 30 luglio ha condannato Giovanni Errani, fratello dell’ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco, a due anni e sei mesi nella vicenda della coop ‘Terremerse’. Il processo riguardava l’erogazione del finanziamento da un milione ottenuto dalla coop, presieduta da Giovanni Errani, per costruire una cantina a Imola. La condanna - oltre a Errani (difeso Gaetano Forte e Filippo Sgubbi) è stato condannato anche il progettista dello stabilimento Giampaolo Lucchi a un anno e sei mesi (avvocati Eleonora Ciliberti e Marco Zanotti), mentre è stato assolto il responsabile sicurezza Alessandro Zanotti (avvocato Gabriele Bordoni) - si riferisce alla truffa per lo svincolo di una fideiussione relativa al 2008 mentre sono stati dichiarati non doversi procedere per prescrizione per la truffa legata all’erogazione del contributo e per reati di falso.

Un altro filone di questa inchiesta aveva portato, con la condanna a un anno in appello, alle dimissioni di Vasco Errani, a inizio luglio.