Le 'Due Torri' al buio per Natale

L'Asinelli non sarà illuminata. Tra caos cantieri e le restrizioni della Sovrintendenza il progetto permanente slitta IL COMMENTO La pastoia delle regole di Valerio Baroncini

Luminarie di Natale in via Rizzoli con le Torri spente (Foto Schicchi)

Luminarie di Natale in via Rizzoli con le Torri spente (Foto Schicchi)

Bologna, 12 dicembre 2014 - Sarà un Natale senza luci sulle Due Torri quello del 2014. La domanda che si fanno tutti in questi giorni, passando sotto i due monumenti rimasti senza luminarie, ha finalmente una risposta. «Ci sono vari motivi per cui sarà improbabile riuscire ad accendere le luci prima del Natale», annuncia l’assessore alla promozione della città Matteo Lepore. E anche Capodanno rimarrà orfano dell’illuminazione sul simbolo della città. Se ne riparlerà all’inizio del 2015, «perché aprire i cantieri necessari alla realizzazione di questo progetto – giustifica Lepore – richiederebbe la chiusura di una parte delle strade sottostanti». In questo modo sarebbero danneggiati sia i cittadini, che in questo periodo affollano il centro storico per motivi di shopping, sia i commercianti stessi, che nei 15 giorni pre natalizi si garantiscono un incasso che vale tre mesi.

Ma dietro a questo stop probabilmente c’è anche altro. E’ pur vero che la Soprintendenza delle Arti ha dato il suo ‘ok’ al progetto presentato dallo studio Miroarchitetti e finanziato da Ascom, ma con molte (forse troppe) limitazioni. E la tagliola ministeriale ha avuto il risultato di snaturare, in buona parte, il progetto originale

 

 «Le cose che dice la Soprintendenza si rispettano», ribadisce l’assessore. Ma quando si è trattato di provare a illuminare la torre seguendo le nuove prescrizioni, ci si è accorti che la differenza rispetto alla luce naturale è difficile da distinguere. La delusione è stata tanta, ma certo non abbastanza per rinunciare all’idea di creare una nuova illuminazione monumentale delle Torri. A confermarlo è il finanziatore del progetto, l’Ascom: «Abbiamo tutta l’intenzione di procedere con l’illuminazione sia dell’Asinelli sia della Garisenda – spiega il direttore di Confcommercio Giancarlo Tonelli –, ma nei primi mesi del 2015». Lo sforzo di Ascom, quest’anno, ha superato anche quello del passato: 500mila euro investiti per le luminarie nelle strade del centro e della periferia, con contributi da Camera di Commercio, Comune e comitati di strada. L’unico neo, appunto, quelle Torri su cui è pronto un investimento da 100mila euro. Anche lui spiega che esistono effetivi problemi «con i cantieri aperti nel periodo natalizio», che ricadrebbero su cittadini e commercianti. Poi aggiunge che «dovremo anche rivedere interamente il progetto dopo i vincoli che ci ha dato la Soprintendenza». 

 

E QUALI sono questi vincoli? La frase precisa con cui Paola Grifoni descrive il metodo migliore per illuminare le torri è esplicativa: «Una luce paragonata a un chiaro di luna». I segni rossi sul progetto sono stati più di quelli preventivati. Intanto è stata vietata l’illuminazione delle pochissime finestre monofore che si stagliano sull’Asinelli. La proposta voleva dare un’idea di uno spazio che ha anche un’interno. Poi si è bocciato il progetto di creare un fascio di luce che partisse dalla lanterna, sulla punta della torre. E’ bene specificare che in questo caso non si voleva rendere questa luce così forte da illuminare anche i piedi del monumento (come accade, ad esempio, per Palazzo d’Accursio), ma semplicemente creare un punto luce che rendesse l’Asinelli visibile anche da lontano. Un paragone sensato potrebbe essere San Luca, che si vede da qualsiasi posizione a chilometri di distanza, ma che non dà un effetto ‘Las Vegas’. 

 

NEMMENO la bellissima merlatura della terrazza si è meritata una illuminazione ad hoc: anche in questo caso si era usata cautela nel progetto originario, evitando luci troppo forti che rischierebbero di sagomare il profilo delle merlature. Ma nulla da fare. E per finire sono state cancellate dalle carte dei progettisti anche le luci lineari che sarebbero state montate sugli spigoli del monumento: l’intenzione era quella di fare risaltare la volumetria della torre (anche perché una torre non è niente di più che un parallelepipedo molto alto). Ma l’idea di fare correre luci soffuse lungo gli spigoli del monumento non è piaciuta ai tecnici ministeriali. In sostanza, rimane soltanto l’illuminazione uniforme della torre.