Bus, tante proteste e poche timbrature

Gli abbonati di Tper: "Una perdita di tempo. E’ assurdo"

Un passeggero del bus alle prese con la timbratura (foto Schicchi)

Un passeggero del bus alle prese con la timbratura (foto Schicchi)

Bologna, 26 agosto 2014 - Le informazioni scarseggiano, in pochi timbrano e, quando vogliono farlo in tre o quattro, si crea confusione anche sui bus agostani ancora mezzi vuoti. Falsa partenza, ieri mattina, per il nuovo corso di Tper che prevede la validazione obbligatoria dei titoli di viaggio a ogni salita sui mezzi pubblici. Gli unici davvero aggiornati sulle mosse dell’azienda di trasporti sono infatti gli abbonati ‘Mi muovo’ (in molti casi indispettiti dalla novità), che in questi giorni hanno ricevuto comunicazione via sms sul comportamento da temere.

Come nel caso di Giorgia Bolognini: «Sono preoccupata, ho paura di dimenticarmi di passare la tessera davanti alla macchinetta ogni volta che salgo», dice. «È scomodo tirare fuori sempre il portafoglio», fa notare Olga Goko, un’altra abbonata. «È un po’ assurdo», ammette Anna Maria Schipa, anche lei in possesso di un titolo annuale da far riconoscere ogni volta all’obliteratrice: «Una perdita di tempo inutile — la definisce —. Se uno fa l’abbonamento, è per un motivo ben preciso. E comunque non ho visto nessuno fare il biglietto né autorizzare il titolo di viaggio». Poi c’è il partito di quanti si augurano che, grazie alla nuova via intrapresa di Tper, si riescano almeno a smascherare gli evasori. Ne fanno parte, tra gli altri, anche Luca Armaroli («Se funziona, è una cosa buona») e Guglielmina Zappoli, un’altra abbonata: «È ora che la gente impari a fare il biglietto — avverte la signora — non ne posso più di pagare anche per gli altri».

Ma per rendersi davvero conto di come va la mattinata, basta mettere piede sugli autobus. Citypass alla mano, a Porta San Vitale saliamo sul 27 direzione centro storico. Alla prima fermata salgono in tre, alla seconda in quattro, ma tutti prendono posto a sedere senza tirare fuori biglietti o abbonamenti di alcun tipo. In via Rizzoli c’è un discreto ricambio: salgono in una decina, buona parte dei quali oblitera. Rimarrà un caso isolato. Altro giro, altra corsa, altra timbratura. Piazza Malpighi, bus 11C: alla prima fermata obliterano due dei quattro saliti a bordo. In via Ugo Bassi montano in dodici, solo uno infila il Citypass nella macchinetta. A San Pietro, siamo a due su sei. Addirittura uno su nove alla fermata successiva. Salgono in molti anche all’autostazione, ma vanno tutti a sedersi senza tirare fuori biglietti o abbonamenti dalla tasca. Prima dello scadere dei 75 minuti del Citypass, c’è tempo per un’ultima corsa. Bus 11B: in due fermate timbrano 4 su 15. La strada contro l’evasione è ancora lunga.

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