Tper, tutti contro la nuova norma

Per alcuni esponenti del Pd "ci sono troppi disagi" e un gruppo di abbonati è sul piede di guerra

Una ragazza oblitera il biglietto

Una ragazza oblitera il biglietto

Bologna, 28 agosto 2014 - L'obbligo di obliterare il titolo di viaggio ogni volta che si sale sul bus, introdotto pochi giorni fa da Tper, crea malumori anche all'interno del Pd di Bologna. Ciriticano il provvedimento, infatti, sia Sergio Salsedo, coordinatore del forum Territorio sostenibile, che l'ex consigliere provinciale Andrea De Pasquale. Senza intenti polemici, assicura Salsedo in un post su Facebook, non si capisce la motivazione del nuovo obbligo: "Non mi pare c'entri nulla con la sacrosanta lotta all'evasione, mi sembra rispondere solo a una esigenza 'contabile' dell'azienda". La misura, però, "crea notevole disagio agli utenti, soprattutto nella fasce di affollamento. Per non parlare dei problemi specifici dei portatori di handicap o degli anziani". In sintesi: "I cittadini già in regola avranno un ulteriore obbligo mentre i 'portoghesi' non si faranno grossi scrupoli a 'svicolare'- è certo il democratico- in particolar modo nelle situazioni di maggiore afflusso". Sulla stessa lunghezza d'onda De Pasquale. "Mi sembra un po' come dire: per combattere l'evasione chiediamo ai contribuenti onesti di recarsi una volta al mese all'Ufficio delle entrate per firmare una autodichiarazione di regolarita' fiscale". Contro la nuova misura, intanto, torna ad intervenire anche Fi con il consigliere comunale Lorenzo Tomassini, che giudica "astruse" le idee del Comune e di Tper. "Dopo anni di totale lassismo e menefreghismo da parte di chi ci governa, finalmente si è intensificata la presenza di controllori sui mezzi pubblici come il centrodestra da sempre chiede. Il loro potere sanzionatorio, e non altro- scrive Tomassini- ha scoraggiato e sta scoraggiando molti potenziali 'portoghesi' che, in verità, del (virtuale) controllo sociale se ne sono sempre fregati e se ne fregheranno". Per il berlusconiano, piuttosto, "sarebbe davvero elementare e molto più economico installare tornelli e obliteratrici in prossimità dell'ingresso: chi paga sale, chi non ha titolo rimane a terra". Con due risultati in più, assicura Tomassini: "Meno spese per controlli (verificatori titoli) e per campagne pubblicitarie sul controllo sociale", che per il consigliere e' "efficace solo nella testa dell'assessore" alla Mobilita' di Palazzo D'Accursio, Andrea Colombo.

Ma le spine nel fianco di Tper non sono finite. A stretto giro di posta, l'azienda di trasporti dovrà fare i conti con l'iniziativa intrapresa da un gruppo di abbonati, che stanno lavorando a un ricorso da portare davanti al giudice di pace, probabilmente con la spinta delle associazioni dei consumatori. A guidare la protesta, Tiziana Lorenzini, istruttore direttivo del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna. Che, oltre a farne un problema di sicurezza per quanti ogni volta dovranno tirare fuori i titoli di viaggio da portafogli e borse, teme il fioccare delle multe. « È impossibile ricordarsi di passare l'abbonamento davanti alla obliteratrice ogni volta che si sale in autobus - avverte la donna -. Chi, per andare a lavorare, prende vari autobus durante il giorno, e tutti i giorni, sarà costretto a pagare un sacco di multe, mentre chi non paga adesso continuerà a non farlo anche dopo. E aumenterà il ricavo dei suoi furti». Tra le «conseguenze certe» della novità introdotta da Tper, secondo Lorenzini (esperta di diritto), ci sono l'«applicazione scorretta delle norme giuridiche relative all'applicazione delle sanzioni amministrative» e «l'aggravamento della violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e parità di trattamento». Ma non è finita: Lorenzini prevede infatti «seri pericoli di danno fisico alle persone anziane, a quelle più deboli e alle donne».

 

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