Coppia si finge vittima di incidenti per truffare ignari e anziani automobilisti

In trappola la coppia che aveva sottratto denaro, bancomat e goielli a due ultrasettantenni di Sasso Marconi

Domenico Bevilacqua e Marianeve Bruzzese

Domenico Bevilacqua e Marianeve Bruzzese

Sasso Marconi, 2 ottobre 2014 – Finge di essere vittima di un incidente per raggirarare ignari ed anziani automobilisti. Per questo i carabinieri di Sasso Marconi hanno arrestato due salernitani residenti a Pistoia: si tratta di Marianeve Bruzzese di 29 anni e Domenico Bevilacqua di 32 anni, ritenuti responsabili di truffa e furto in concorso. La coppia è stata individuata nel corso di un’indagine iniziata a marzo, quando una 78enne di Sasso Marconi, alla guida della sua Fiat Panda, venne costretta a fermarsi in via Porrettana da un automobilista, in compagnia di una donna, che l’accusava di avergli danneggiato l’auto durante un sorpasso.

Intimorita, l’anziana si fermò e il conducente pretese di essere risarcito con 500 euro, ma la vittima, essendo a corto di contanti, invitò i soggetti a seguirla fino a casa, dove li avrebbe pagati. E una volta giunti presso l’abitazione i due malviventi, oltre a farsi consegnare la somma pretesa, le rubarono anche un blocchetto degli assegni e alcuni gioielli custoditi nei cassetti. Ascoltando la triste vicenda accaduta all’anziana, i carabinieri si ricordarono che nel pomeriggio del 19 febbraio scorso, avevano identificato in un bar di Sasso Marconi un uomo e una donna con precedenti di polizia specifici che potevano corrispondere alla descrizione fornita.

Il 7 maggio scorso in via Don Luigi Sturzo a Bologna, un’altra 76enne residente a Sasso Marconi cadde nell’abile raggiro dei due imbroglioni che, con la solita scusa del risarcimento immediato, riuscirono a sottarle il bancomat, la carta di credito e 250 euro che l’anziana custodiva nella borsa appoggiata sul sedile dell’auto. Poiché la descrizione del modus operandi e degli autori del furto combaciava con quella avuta in precedenza dall’altra vittima, gli inquirenti hanno effettuato ulteriori accertamenti investigativi fino ad arrivare alla conclusione che i due salernitani erano da ritenersi responsabili di quanto accaduto. Le conclusioni degli investigatori sono state condivise dalla Procura e dal gip del Tribunale di Bologna, dottor Bruno Giangiacomo che ha emanato l’ordinanza.

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