Al PalaDozza il raduno rock stile anni ’70

Sarà guidato dallo Stato Sociale

Lo Stato Sociale

Lo Stato Sociale

Bologna, 15 luglio 2015 - I ricordi vanno all’evento culto che rese celebre il rock bolognese di fine anni ’70. Il grande festival Bologna Rock che, nel 1979, in un Palasport affollatissimo celebrò la forza creativa e irriverente degli Skiantos che cucinarono sul palco la pasta tra un brano e l’altro. Adesso, a oltre 35 anni di distanza, nello stesso luogo, andrà in scena la nuovissima ondata della musica cittadina che ha conquistato negli ultimi mesi l’Italia. Si tratta del rock ‘post liceale’ dello Stato Sociale, che approda al Paladozza in piazza Azzarita il 21 novembre con un ambizioso spettacolo dal titolo L’ultimo concerto dello Stato Sociale. Organizzato dalla loro etichetta, la Garrincha Dischi del produttore Matteo Romagnoli.

Romagnoli, un progetto complesso, riempire il Palasport.

«Abbiamo appena aperto la prevendita e tutti i biglietti in platea sono già esauriti. Il pubblico ha colto lo spirito di questa festa che vuole essere, da un lato, un nostro omaggio alla città nella quale siamo cresciuti e dalla quale proviene l’ispirazione per il lavoro dello Stato Sociale, dall’altro ci piacerebbe che questo appuntamento non venisse percepito come un nostro normale concerto».

Quindi cosa dobbiamo aspettarci?

«Un lungo party teatralizzato, come d’altro canto è nella tradizione dei live dello Stato Sociale, nel quale non solo loro, ma molti degli artisti della nostra etichetta, la Garrincha Dischi, si scambieranno i ruoli: ognuno canterà le canzoni dell’altro. Sarà un esempio, speriamo, di felice confusione creativa nella quale ripescheremo brani che non suonavamo da tempo, cover di artisti a noi cari, tra improvvisazioni strumentali e duetti inediti».

A proposito di duetti, ci saranno degli ospiti?

«Abbiamo invitato gli artisti con i quali più di altri abbiamo condiviso i palchi in questi anni di infiniti concerti. Quelli confermati, per adesso sono Federico Fiumani, l’ex cantante dei Diaframma, una parte importante di storia della new wave italiana, che amiamo per il suo gusto della sovrapposizione, all’interno della stessa canzone, di sentimenti e atmosfere diverse, contrastanti. Brani che parlano d’amore, senza capire se si tratta di vero romanticismo o di presa in giro. Fiumani è uno dei nostri maestri Ci sarà anche Brunori SAS, che è sicuramente il cantautore più importante della nuova generazione e i Bluebeaters, il gruppo che ha portato in Italia la cultura dello ska revival e del rock steady. Quando suonano è impossibile rimanere fermi e con loro esalteremo il nostro lato ritmico, di gruppo da ballo, che nei nostri concerti spesso non è centrale».

Ma il concerto vuole essere un omaggio al live del rock bolognese che si tenne nello stesso luogo nel 1979?

«Sì, ma è soprattutto un omaggio al PalaDozza e a quello che ha rappresentato per il rock e per la città. Ci eccita l’idea di tornare a fare musica con grandi numeri in centro, tra la gente, quasi per le strade. Oggi si tende a spostare gli appuntamenti con il grosso pubbl ico nelle strutture in periferia, penso alla Unipol Arena. A noi piace l’opposto. Vogliamo centri vivi, pieni di ragazzi che possono fruire della musica e che riportano la cultura giovanile dove, per decenni, noi e i nostri genitori abbiamo ascoltato il migliore rock internazionale».

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