Umarells di tutta Italia, niente paura da oggi un’app segnalerà i cantieri

Lo sviluppatore Guido Bellomo trasforma in realtà il sogno di Danilo Masotti. Un sistema suggerirà agli anziani i più vicini lavori in corso

Danilo Masotti (Fotoschicchi)

Danilo Masotti (Fotoschicchi)

Bologna, 14 gennaio 2016 - Immaginate di essere in centro da ore e di annoiarvi a morte. Ci vorrebbero dei lavori in corso da guardare, un vigile che fa una multa (con annesso capannello di colpevolisti e innocentisti), qualcosa, insomma, su cui dire la propria. “Se senti questo bisogno – è la nota diagnosi di Danilo ‘Maso’ Masotti, scrittore e blogger – allora sei un ‘umarells’”. Il passo avanti, una volta riconosciuta la categoria e il suo ruolo sociale, è dotarsi degli strumenti giusti. Così ieri sugli AppStore all’improvviso è spuntata un’applicazione che si chiama ‘Umarells’, è gratuita e promette di guidare tutti i professionisti del settore fino al più vicino cantiere nei dintorni. Prodigi dell’informatica.

Masotti, d’altronde lei lavora con il web.

“Sì, ma chiariamo: io ci ho solo messo il know how sugli umarells. Ma l’idea dell’app, e soprattutto la sua realizzazione, è di Guido Bellomo. Uno sviluppatore bolognese, mio carissimo amico, tra i tanti nostri cervelli in fuga”

Lavora all’estero?

“No, a Milano. E soffre tanto di nostalgia. Così, per onorare le peculiarità della sua città, ha pensato di fare un’app per permettere agli umarells milanesi e di tutta Italia di trovare più facilmente i propri cantieri da guardare in tutte le città in cui si trovano”.

Entriamo nel tecnico. Come si usa?

“Usando il gps, presente ormai su tutti gli smartphone, l’app geolocalizza la tua presenza e la incrocia con i dati sui lavori in corso che ormai tutti i comuni pubblicano su internet. Apparirà una mappa con la tua posizione, quella dei cantieri più vicini, la loro durata e la strada per raggiungerli”.

Funziona?

“Benissimo. Guardi: sono a Milano, apro ‘Umarells’ e... voilà (nella foto, la schermata): in un attimo mi appaiono tutti i cantieri milanesi, con tanto di durata e chat interna, per poterli commentare anche online”.

Lei però vive a Bologna.

“No, a Bologna ancora non funziona”.

Ma come!

“Questione di tempo: il sito del Comune utilizza un sistema che l’app non riesce a interrogare».

Che beffa.

“Tranquilli, abbiamo già smosso giunta e tecnici, questione di ore e decripteremo il codice”.

Ci perdoni, l’operazione presenta altri punti deboli.

“Impossibile”.

Eppure: è vero che gli umarells, lei ci insegna, non hanno età. Ma è pure vero che la maggior parte sono anziani. E chi le dice che sappiano scaricare un’app sul cellulare e usarla?

“Perché, scusi, i figli e i nipoti a cosa servono?”.

Potrebbero non aver tempo.

“Lei sottovaluta capacità di rompere i maroni degli umarells”.

Mi scusi.

“Prego, ma scarichi l’app”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro