Omicidi della Uno Bianca, Zuppi onora i carabinieri Erriu e Stasi

Castel Maggiore, il vescovo celebra la messa di suffragio in memoria dei militari trucidati ventotto anni fa FOTO Il rito

Castel Maggiore, la messa del vescovo Zuppi (FotoSchicchi)

Castel Maggiore, la messa del vescovo Zuppi (FotoSchicchi)

Castel Maggiore (Bologna), 21 aprile 2016 - Due corpi crivellati dai proiettili, immersi in un lago di sangue. Sono due giovani carabinieri. Anche a ventotto anni di distanza, il racconto degli assassinio di Cataldo Stasi e e Umberto Erriu fa paura. Sono le prime azioni di criminali della banda della Uno Bianca e il fatto che oggi i responsabili stiano pagando per i propri delitti non aiuta a superare quel senso di inquietudine. Perché Castel Maggiore? Perché due ragazzi neppure graduati? Cosa avranno fatto di male?

Le domande echeggiavano ancora ieri davanti al sagrato della Chiesa di San Bartolomeo a Bondanello, nell’attesa che arrivi il vescovo Matteo Zuppi (foto) per celebrare la santa messa di suffragio in memoria dei due carabinieri. Ci sono i genitori di Stasi, ma non quelli di Erriu: la mamma è rimasta in Sardegna, ancora non se la sente.

«Questo è il male – spiega Zuppi durante l’omelia – ci ruba il tempo, ci confonde e ci getta nella disperazione. Oggi le parole rischiano di essere inutili se non partono dal presupposto che non dobbiamo dimenticare. Il male si combatte anche con il ricordo, perché così lo si può conoscere nella sua crudeltà».

Quest'anno l’anniversario di questi due delitti cade nella settimana in cui la Chiesa illustra la figura del Buon Pastore. «Non ci sono dubbi che questi due ragazzi, che oggi avrebbero più di 50 anni, sono uno dei modi più alti per rappresentare un Dio che si prende cura delle sue pecore. Sono morti per la nostra sicurezza e noi oggi dobbiamo riconoscere a loro quanto hanno fatto di buono. Lo dobbiamo a loro e ai loro famigliari, che ancora non capiscono e che hanno bisogno di sapere quanto siamo grati del fatto che Cataldo e Umberto abbiano svolto il loro dovere per mettere noi al riparo dal pericolo».

A fine celebrazione ha preso la parola anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette. «Presto sarà pronta una nuova stazione dei carabinieri qui a Castel Maggiore. Di questo non posso che ringraziare l’amministrazione comunale e credo sia un modo per ricordare il sacrificio di questi due ragazzi».

In un pomeriggio dove la tristezza aleggia sulla chiesa, Zuppi si concede una battuta finale. «Se non susciterà polemiche, vorrei venire a benedire questa nuova caserma. E’ un modo per sentirmi vicino a questi due ragazzi e a tutte le vittime del male». Presenti il sindaco di Castel Maggiore Belinda Gottardi e la presidente dell’associazione vittime della Banda della Uno Bianca, Rosanna Zecchi, ci si è spostati presso il cippo di via Gramsci, presso la stazione ferroviaria di Castel Maggiore dove si è reso l’onore ai due caduti.

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