Ustica, lo Stato chiede il rigetto del risarcimento a 18 familiari. "Parenti paghino le spese"

Appellata la sentenza di condanna civile dei ministeri. Il legale: "Avvocatura insensibile nonostante la Cassazione"

Una immagine del 15 luglio 1999 dell'aereo DC-9 ricostruito nell'hangar di Pratica di Mare (Ansa)

Una immagine del 15 luglio 1999 dell'aereo DC-9 ricostruito nell'hangar di Pratica di Mare (Ansa)

Palermo, 30 marzo 2015 - L'avvocato dello Stato Maurilio Mango ha chiesto alla corte di appello civile di Palermo il rigetto delle domande di risarcimento che il tribunale ha concesso a 18 familiari delle vittime della tragedia aerea di Ustica il 27 giugno 1980 quando il Dc9 Itavia s'inabissò in mare tra Ponza e Ustica con 81 persone. L'avvocatura dello Stato chiede il rigetto per prescrizione o infondatezza e chiede di porre a carico dei familiari il "pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito". Il giudice monocratico di Palermo, Sebastiana Ciardo, lo scorso ottobre aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con 5 mln 637.199 euro i 14 familiari - o eredi di essi - di Annino Molteni, Erica Dora Mazzel, Rita Giovanna Mazzel, Maria Vincenza Calderone, Alessandra Parisi e Elvira De Lisi. E all'inizio di questo mese aveva condannato i ministeri a risarcire quattro familiari di Gaetano La Rocca, con poco più di un milione di euro (1.007.152). Il procedimento per i parenti di La Rocca era stato stralciato per un errore in un documento. Sono diversi i procedimenti per risarcimento ancora pendenti in appello. La Cassazione si è già pronunciata in maniera definitiva, nel gennaio 2013, sulla richiesta fatta dai familiari di quattro vittime della strage dando loro ragione e giudicando infondata la tesi della prescrizione.

"Questa difesa che ha seguito la triste vicenda della strage di Ustica sin dall'inizio ritiene sia giunto il momento di scavalcare la perseverante resistenza seguita dall'avvocatura dello Stato in un lungo percorso giudiziario, mantenendosi la stessa tutt'ora insensibile al risultato già raggiunto attraverso tre sentenze della Cassazione che ha fissato chiaramente i principi di diritto su cui si fonda la responsabilità dello Stato". Lo dice l'avvocato Vincenzo Fallica, legale dei familiari di 18 vittime della strage aerea di Ustica. "Attraverso un altro giudizio pendente presso la Corte d' Appello di Palermo - aggiunge - dovrebbe essere confermata la responsabilità dello Stato per depistaggio. L'avvocatura dello Stato continua a mantenere un atteggiamento dispersivo, soffermandosi ulteriormente su un percorso che avrebbe dovuto già essere abbandonato e non proseguito. Tale condotta è definibile affermando che si vuole depistare perfino il depistaggio che ha determinato la inutile e sterile perdita di tempo". "Provvederemo ad eseguire le sentenze già emesse, visto il mancato risultato della richiesta fatta al Governo di sederci ad un tavolo per raggiungere una transazione in armonia a principi di solidarietà sociale previsti dall'art 2 della costituzione", conclude.