Fermateli

Valerio Baroncini

Valerio Baroncini

Bologna, 19 ottobre 2014 - Hanno sparato i razzi, come se Bologna fosse Beirut. Hanno gettato le bombe carta nel cuore del centro. Hanno lanciato pallettoni di vernice in faccia alle forze dell'ordine. Hanno insultato e danneggiato. Hanno assediato la questura dopo aver fatto temere il peggio per un poliziotto. Guardatelo, proprio qui accanto. Poteva scapparci l'incidente, quello grosso. E adesso, cosa si fa? Fermateli.

C'è una sola risposta alla violenza ebete e fascista andata in scena ieri per colpa dei soliti antagonisti e i nostri inquirenti devono reagire, con compostezza e determinazione. Significa che dopo il sabato di fuoco di via Farini sarebbe gradevole evitare le solite' denunce e richiedere l'applicazione di misure severe. A Reggio Emilia, per una gazzarra che a Bologna accade settimanalmente, sono state ottenute quindici misure cautelari. Quindici. A Bologna, dove un poliziotto che si difende e reagisce a una carica violenta finisce condannato, capita anche che per un assalto anarchico di Piazza Verdi del 2007 cinque dei soliti noti' scorgano la prescrizione perché la sentenza di colpevolezza è giunta dopo sette anni.

Finirà così, è ineluttabile e sarà sempre colpa del sistema. Ma quello che da ormai quindici giorni vediamo è inaccettabile: è una spirale di violenza che non c'entra nulla con la crisi. C'entra solo con la desolante e inconcludente disperazione di un gruppo di esaltati che si professa antifascista e finisce per essere più fascista dei fascisti. E' vergognoso che un attivista, sottoposto a misura cautelare, abbia potuto addirittura incitare il gruppone in testa ai violenti. Fermateli. Bologna non è Beirut.

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