La vecchia Rai una tv popolare di qualità

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 21 agosto 2014 - Ben venga la trasmissione ‘Techetecheté’ che ci mostra come si può essere bravi comici e seri professionisti senza l’uso di volgarità e parolacce. Grazie per riproporre spezzoni di comicità che è arte e rispetto per il pubblico a casa. E’ un piacere rivedere tanti personaggi di sobria cultura e grande talento.

Beatrice Artioli

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Massimo Gagliardi

Non molti sanno che Umberto Eco iniziò in Rai. E qui ogni ragionamento potrebbe finire. Ma vengono in mente Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, Ugo Gregoretti, Enzo Tortora, Mario Soldati e tanti altri che fecero la Rai. Gente colta che ha realizzato grandi trasmissioni popolari. Qui sta il punto.Troppo spesso, oggi, si pensa che per essere popolari si debba essere volgari, superficiali se non addirittura triviali. Anche in radio, Radio Rai intendo, le parolacce abbondano, segno di un’epoca che si è lasciata andare. Proprio così. Perché il corretto uso della lingua italiana comporta non solo uno sforzo di acculturazione ma anche di autocontrollo. Da ultimo: chi pensa di essere un vero intellettuale pensa che il vero programma di qualità sia di nicchia. Sbagliato.

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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