Martedì 23 Aprile 2024

Via al percorso del dopo Caffarra. Ipotesi Vecchi come soluzione ponte

Contattati i vescovi della Regione, il Cardinale lascerà a giugno

Carlo Caffarra è nato l’1 giugno 1938 a Sambuseto di Busseto, nel Parmense (fto Pantano)

Carlo Caffarra è nato l’1 giugno 1938 a Sambuseto di Busseto, nel Parmense (fto Pantano)

Bologna, 20 dicembre 2014 - La partita della successione a Carlo Caffarra si è ufficialmente aperta. La scorsa settimana, il Prefetto della Congregazione Episcopale Marc Ouellet ha inviato a tutti i vescovi della Regione, compresi alcuni emeriti, una lettera per interpellarli sulle caratteristiche che, secondo la loro visione, dovrebbe rappresentare la figura che andrà a prendere il posto dell’attuale cardinale. Si tratta di un passaggio formale che dà il via all’intero processo, che si preannuncia molto delicato. Il mandato di Caffarra è destinato a esaurirsi l’1 giugno, quando compirà 77 anni. Secondo le norme del Diritto Canonico, la «pensione» per i cardinali è prevista all’età di 75: nel 2013 Caffarra, come suggerito dalle norme, ha rimesso il proprio mandato nelle mani di Papa Francesco che ha accordato una proroga di due anni. Ora quella data si sta avvicinando e, secondo alcune voci, Caffarra, che è in carica dal 16 dicembre 2003, nei mesi scorsi avrebbe nuovamente sollecitato un avvicendamento.

L’istruttoria, tuttavia, è ancora lunga e prevede un ampio coinvolgimento di tutta la comunità episcopale della Regione, in quanto Bologna è sede metropolitana. Così, la lettera è stata inviata a tutte le diocesi, suffraganee e non. In qualità di presidente della Conferenza dei vescovi emiliano-romagnoli, anche Caffarra potrà esporre il proprio parere, che naturalmente avrà un peso specifico molto importante. Alcuni vescovi hanno già risposto alla lettera inviata da Ouellet e altri si apprestano a farlo nelle prossime settimane. Da queste consultazioni, uscirà una terna di nomi che sarà sottoposta al vaglio di Papa Francesco.

Il pontefice, comunque, mantiene completa libertà nella scelta del nuovo arcivescovo e potrà, dunque, sia tenere in considerazione le indicazioni provenienti dall’Emilia-Romagna, sia prendere una strada completamente diversa. Proprio l’importanza di una figura come Caffarra all’interno della Chiesa potrebbe suggerire un percorso differente da quello abituale, che porti a un avvicendamento meno traumatico per la comunità bolognese.

Un’ipotesi potrebbe chiamare in causa Ernesto Vecchi, attualmente vescovo ausiliare emerito di Bologna, ma ancora direttore del Centro Servizi Generali della Curia. Vecchi è stato Amministratore Apostolico della diocesi di Terni-Narni-Amelia: l’impegno e i risultati raggiunti in Umbria non sono passati inosservati tanto da aver ricevuto i complimenti e i ringraziamenti dello stesso Ouellet. Potrebbe essere dunque Vecchi a reggere la diocesi bolognese per il periodo necessario a preparare il terreno alla scelta del nuovo arcivescovo. Una sorta di mediazione che potrebbe garantire il clima necessario a una decisione più ponderata.