Via delle Moline, commercianti arrabbiati: "Qua nessuno controlla. La strada è invivibile"

La rivolta dei negozianti contro il degrado della strada

Scritte sui muri in via delle Moline

Scritte sui muri in via delle Moline .

Bologna, 23 luglio 2014 - «Faccio gelati qui da 35 anni. Ma un degrado così non si era mai visto». Benito Ciani è il gelataio storico di via delle Moline. E, come la maggior parte dei negozianti della strada, è arrabbiato. «Qua passano volanti e pattuglie dei vigili urbani di continuo — spiega —. Mai nessuno che sanzioni chi fa pipì contro i cassonetti. Per non parlare della vendita di alcolici, che nei negozi degli stranieri sono costantemente... sotto costo. Con le conseguenze immaginabili». Il problema della mancanza di controllo è evidenziato anche da Rita Rossi, titolare dell’omonima gioielleria: «È l’assenza di regole il punto. E non solo qui. Perché di fronte a ogni supermercato deve esserci un mendicante? Perché devo aver paura di girare per strada? Tanti clienti stranieri entrano nel negozio e mi chiedono cos’è successo a questa strada, a questa città. Basta guardare qui fuori: il padrone della casa di fronte pulisce il portone ogni sei mesi. E appena lo fa lo risporcano con scritte. Mai che si trovi l’imbrattatore. Non parlo neanche della mia saracinesca...». «Questa strada è bella perché viva — aggiunge Elisabetta Matta, di ‘Matta e Goldoni’ —: tra teatro e università c’è sempre movimento. A luglio e agosto, però, quando la città si svuota, emergono le magagne». 

C'è anche chi punta il dito contro la clientela della caffetteria gestita da cinesi, danneggiata da alcuni ragazzi la notte scorsa: «Bisognerebbe selezionare i clienti — dice il tabaccaio Pierluigi Naldi —, come fanno gli altri locali della via. Lì bazzicano personaggi di tutti i tipi, attirati dai prezzi bassi. E sono loro che generano il degrado nella via»«La situazione è diventata ingestibile — concludono Pietro Rampa e Paolo Bertacchi, di ‘Ferramenta’ —. I clienti stazionano di fronte a quel bar tutta la sera, alcuni si mettono direttamente a dormire di fronte alle porte delle abitazioni e dei negozi. Nella strada in macchina non si passa più. E qualche sera fa qualcuno ha anche tentato di dar fuoco al nostro sistema antifurto».

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