Scontro coi vigili, Merola avvisa su Facebook: “Vado avanti comunque“

Il sindaco non intende fare marcia induietro rispetto all’accordo già sottoscritto con tutti i sindacati per modificare l’organizzazione del lavoro

La pagina Facebook del sindaco Virginio Merola

La pagina Facebook del sindaco Virginio Merola

Bologna, 7 luglio 2015 - Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, va allo scontro con i vigili urbani. Di fronte alle resistenze degli agenti in merito alla riforma dell’organizzazione del lavoro, a cui l’amministrazione sta lavorando da tempo, il primo cittadino afferma esplicitamente che non intende fare marcia indietro: “Oggi abbiamo deciso di andare avanti comunque”, è il messaggio lanciato da Merola con un post su Facebook.

“Una città moderna ha vigili urbani che coprono anche i turni serali e notturni. Un servizio efficiente - scrive il sindaco - deve rispondere alle richieste dei cittadini quando ce n’è effettivo bisogno”.

Ora, dopo “mesi di dibattito e un’organizzazione ferma da 35 anni (avete letto bene), pare che ancora larga parte dei nostri vigili non la pensi così continua il post - rifiutando l’ipotesi di accordo che abbiamo raggiunto con tutti i sindacati, nonostante le nuove assunzioni, gli investimenti in nuovi veicoli e gli incentivi economici proposti”.

E allora: “Oggi abbiamo deciso di andare avanti comunque. Non pensate anche voi - scrive Merola, rivolgendosi ai cittadini che lo seguono su Facebook- che questo sia un sacrosanto risultato che dobbiamo ottenere per Bologna e i suoi cittadini?”.

 

Una città moderna ha vigili urbani che coprono anche i turni serali e notturni. Un servizio efficiente deve rispondere...

Posted by Virginio Merola on Martedì 7 luglio 2015

 

Piovono i “like” raccolti dall’intervento su Facebook, e i commenti tra i quali prevalgono quelli di appoggio alla posizione del sindaco (“Bravo Merola, schiena dritta e avanti. Se non vogliono fare i turni serali, si licenziano e si assume chi ha voglia di lavorare”) rispetto a chi invece non apprezza l’accelerata (“Andare avanti comunque mi sembra un grosso errore. Bisogna trattare e trovare i punti comuni nell’interesse della citta’ e dei lavoratori”).

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