Vigili urbani, da settembre via gli scioperi notturni ogni 15 giorni

Sindacati: “Subita aggressione dal Comune, ma vogliamo l’accordo”

L'assemblea dei sindacati dei vigili urbani (FotoSchicchi)

conf vigili urbani al centro bacchelli

Bologna, 29 agosto 2015 - Per rispondere all’aggressione messa in atto dal Comune di Bologna, che a luglio ha disdettato unilateralmente l’accordo sottoscritto un anno fa”, i sindacati della polizia municipale sono pronti allo sciopero, che partirà nel weekend del 26 e 27 settembre. L’astensione dal lavoro, spiega il segretario della Fp-Cgil di Bologna Michele Vannini, “sarà articolata in modo da poterla portare avanti a lungo: sciopereremo una volta ogni 15 giorni nel weekend, tra l’1 e le 4 di notte”. La scelta dell’orario non è casuale, visto che “il Comune ci ha accusati di non voler fare più turni di notte, accusa falsa ma a cui è stato dato grande rilievo”.

Le questioni sul tavolo, precisa il rappresentante di Fp-Cgil Nevio Preti, “sono ben altre: in primo luogo il fatto che ai neoassunti per cinque anni non viene pagata la reperibilità B (quella per gli interventi dei vigili in caso di eventi calamitosi come i terremoti, ndr), il che vuol dire che si tolgono loro circa 90 euro al mese con la scusa che devono ancora essere formati”. Secondariamente, c’è il problema dell’organizzazione del lavoro, che “viene decisa unilateralmente dal Comune e dal comando”, e il terzo punto è quello della mobilità, “con il comando che sposta la gente a suo piacimento”.

Alla luce di questi fatti, Roberto Nanetti della Uil, nella conferenza stampa convocata oggi dai sindacati, sottolinea che “quello delle notti è un falso problema, che viene usato come pretesto per attaccarci”. Infatti, dice il sindacalista, “nell’atto unilaterale emanato dal Comune dopo l’interruzione delle trattative, non è prevista una sola notte in più rispetto a quelle che si facevano prima, anche se non è escluso che vengano aumentate con una nuova decisione sempre unilaterale”. Oltre allo sciopero, i sindacati metteranno in atto anche altre forme di lotta meno ortodosse: ad esempio, afferma Vannini, “a partire dalla prossima settimana chiederemo degli spazi ai centri sociali per incontrare i cittadini, spiegare le nostre ragioni e insegnare loro come tutelarsi al meglio contro i criminali come i truffatori”. Inoltre, prosegue l’esponente della Fp-Cgil, “faremo un appello ai cittadini, ma soprattutto ai consiglieri comunali, agli assessori e al sindaco, perché, come si fa nel progetto ‘vip’ (Vieni in pattuglia), vengano con noi in pattuglia per rendersi conto di cosa facciamo”. Infine, per non far perdere soldi a chi sciopererà, i sindacati istituiranno “un fondo di solidarietà, a cui contribuiranno i colleghi che non potranno fare sciopero, in modo che chi si asterrà dal lavoro non venga danneggiato economicamente”.

Dal canto loro, Gianni Cavicchioli di Usb e Stefano Mingoia del Sulpl tengono a precisare che la polizia municipale “non è in guerra contro la città, ma contro l’amministrazione”, e auspicano che “il sindaco Virginio Merola, che in quattro anni non ci ha mai incontrati, riapra il tavolo e venga a sentire le nostre ragioni”. Le premesse non sembrano delle migliori, dato che “ad agosto, per dare una prova di forza, è stato istituito, sempre unilateralmente, un turno di lavoro dalle 10 alle 16, inutile e, dato il caldo, anche rischioso per la salute degli agenti”, ma Vannini si dice fiducioso sul buon esito delle iniziative previste, e fa comunque sapere che “se il Comune continuerà a non ascoltarci, noi andremo avanti con la nostra lotta e valuteremo con gli agenti se e come inasprirla”.

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