Mercoledì 24 Aprile 2024

Virtus-Pesaro 79-75: Bologna respira, la Vuelle è ultima

Drammatico scontro diretto: i bianconeri trovano difesa, i biancorossi traditi da Austin Daye (4/14) salvano la differenza canestri

Abdul Gaddy, miglior giocatore e realizzatore con 18 punti (Ciamillo)

Abdul Gaddy, miglior giocatore e realizzatore con 18 punti (Ciamillo)

Bologna, 9 febbraio 2016 - Respira la Virtus, meglio di Pesaro nella sfida salvezza che relega la Vuelle all'ultimo posto in classifica.

Ossigeno per i bianconeri, che per la prima volta in stagione vincono, 79-75 il finale. uno scontro diretto con una delle concorrenti per la salvezza - le altre sono Capo d'Orlando, Torino e Varese - e carbone per i biancorossi, che hanno salvato la differenza canestri (68-63 all'andata). Gara nervosa, decisiva la durezza della retroguardia di coach Valli, che ha salvato la panchina, all'ultimo giro. Bologna non ha preso la differenza canestri, ma ha trovato l'antidoto al temutissimo capocannoniere Austin Daye (4/14) e avuto in Gaddy (18 punti, 4 assist) e in Fontecchio, due alfieri affidabili.

Primo tempo. Due boiate ai primi possessi di Pittman, palla persa e fallo in attacco, hanno aperto le cateratte del terrore per la Virtus. Nessuno ha visto il canestro, Pesaro è stata lesta ad approfittare del panico giocando in velocità. Provocando il primo allarme rosso della partita: 4-14 al 5'. Già in emergenza, Valli ha rotto il vetro e utilizzato l'unico estintore a disposizione: dentro Allan Ray, che ha piazzato subito una tripla. Il sedativo adatto, che ha permesso a Bologna di trovare animo (14-21 al 10'). Non lucidità, perchè su 30 tiri dal campo del primo tempo 17 sono arrivati dall'arco dei 3 punti, troppi. Paolini invece, pur con un Christon pimpante (6/7, 13 punti nei 20' iniziali) non ha trovato le solite magie da Daye (1/6 iniziale). Subendo anche a rimbalzo (14-20) gli adriatici hanno ceduto progressivamente il campo. Nel secondo quarto l'attacco bianconero ha prodotto 29 punti, con Ray costretto al terzo fallo dopo 17'. Le Vu Nere però il bandolo l'anno trovato, nessuna palla persa nel periodo, con l'aggiunta di una scarica vincente dalla distanza. Tre triple in altrettante azioni, piazzate con i piedi per terra, sintomo di buona circolazione, di Vitali, Mazzola (40-38, primo vantaggio bolognese) e Fontecchio hanno fissato il 43-40 alla pausa.

Secondo tempo. Mazzola ha sprintato subito per il 47-42, ma le buone intenzioni sono finite lì. Di nuovo caos. La Vuelle non s'è fatta pregare, di nuovo ordinata, ha piazzato un 11-0 . Altro mattone, il quarto fallo di Ray a 14'39" dal termine, surrogato in parte dalla prima azione decente di Pittman, uno schiaccione che ha rotto un digiuno di 5'. Seguito da un pasticcio di Daye: non l'infrazione di passi, ma il quarto fallo, un tecnico, ricevuto per le proteste a seguire. Flebo pesante per la Virtus, assieme ad un altro pasticcio di Lydeka, fallo antisportivo seguito da un altro tecnico, per il 54-53 segnato da Odom a 13'15" dal termine. La frenesia ha avuto quasi sempre il sopravvento sulla lucidità: la conferma è arrivata dall'ingenuo quinto fallo di Ray a 12'40". Aprendo un'altra voragine di timori felsinei, stoppati dall'avventuroso cesto di Odom per il 61-60 al 30'. Nell'ultimo quarto la difesa bianconera ha fatto la diffenza, definendo vantaggi non banali (69-62 a 6'32", bomba di Gaddy) ai quali Pesaro non ha reagito, scivolando fino al 75-64, ancora Gaddy, a 2'48". Chiusa lì e senza le boiate di Hasbrouck all'ultimo giro la Virtus avrebbe tenuto anche la differenza canestri.