Virtus Bologna, adesso la finale. Ramagli: "Dedicato a Oxilia, Pajola, Penna e Petrovic"

Domenica prossima 11 giugno, l'inizio dell'ultimo atto dei playoff. Virtus col vantaggio del fattore casa

I Forever Boys a Forlì (foto Fantini)

I Forever Boys a Forlì (foto Fantini)

Bologna 3 giugno 2017 La gioia della Virtus Segafredo è quella di una squadra, di una società di un popolo bianconero che adesso è davvero a un passo dalla promozione in serie A1. Il giorno dopo si assapora ancor meglio il gusto dell’impresa, della vittoria e del obiettivo che si è raggiunto.

La semifinale di ieri sera contro Ravenna si è chiusa con un insperato alla vigilia, ma meritatissimo in campo 3-0, che non lascia dubbi sulla prestazione, di alto profilo, offerta dalla formazione di Alessandro Ramagli. E’ lo stesso tecnico livornese a parlare del momento e a dedicare la finale ai suoi 4 giovani moschettieri Oxilia, Pajola, Penna e Petrovic, spesso in campo in regular season, meno utilizzati in questi playoff, ma comunque protagonisti di questa splendida cavalcata bianconera.

“La dedica per la conquista della finale è per loro Penna, Pajola, Petrovic e Oxilia. Si meritano questo momento, godendoselo e guardando oltre le attuali difficoltà. Siamo in finale cosa che era tutt’altro che scontata. Ciò vuol dire che tutti abbiamo lavorato per 10 mesi superando con passione e entusiasmo gli ostacoli. Un ringraziamento al pubblico che ci ha sempre seguito, e che stasera era presente in gran numero (circa 1500 i tifosi delle Vnere presenti a Forlì), anche questo non era scontato”.

Ramagli analizza poi gara 3. “Ci siamo innervositi nel primo tempo, perché proprio non trovavamo la via del canestro e per esserci fatti battere nel finale di frazione in qualche uno contro uno. Nel secondo tempo abbiamo fatto una partita da squadra vera. Merito a questi 13 che dall’inizio dell’anno hanno dato tutto per arrivare fin qui. Adesso ci siamo, siamo qua e vogliamo ballare fino alla fine”.

Da sottolineare il ritrovato feeling con il pubblico. “La gente apprezza la passione, poi dentro la passione ci sono le cose fatte bene e gli errori. Ma la gente apprezza la passione, il coro per me? Me lo godo tutto. Siamo partiti con 20-30 ragazzi che sono venuti alla prima amichevole e hanno organizzato una grigliata. Oggi erano 1.500, tutti con la maglia nera e la V sul petto, questa cosa non me la dimenticherò”.

A parlare per la squadra è Klaudio Ndoja, grande protagonista del confronto. “Una finale conquistata di forza, sapevamo che Ravenna avrebbero dato tutto, ci hanno messo in difficoltà nel primo tempo. Ma quando la Virtus è quella del secondo tempo, difficilmente siamo battibili”. A Ndoja non vanno invece giù le solite, becere offese razziste nei suoi confronti. “In campo do sempre tutto, ma non ho mai offeso nessuno, eppure ogni volta sento nei miei confronti parole offensive. Le persone che pagano un biglietto non ha il diritto di offendere. Per me tutto resta in campo, ma questo era già successo a Roseto e a Casale e ora sono arrivato al limite”.

Domenica 11 giugno il via alla finale playoff.

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