Viaggio nelle viscere del cinema Modernissimo, guarda le foto

Il direttore della Cineteca Farinelli conferma l’apertura nel giugno 2017 della storica sala di piazza Re Enzo, il ministro Franceschini in visita

La visita del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini

La visita del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini

Bologna, 4 maggio 2016 – Farinelli, conferma le date di apertura del Modernissimo? GUARDA LE FOTO

«Giugno 2017 per la sala cinematografica».

E lo Spazio Simenon?

«Non prima del 2018 – prevede Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca – . I lavori per la sala sono già a un ottimo punto. Ma per lo spazio del sottopasso che si dirige verso Sala Borsa dobbiamo ancora lavorare».

Come sarà utilizzato?

«John Simenon, la scorsa settimana, ha detto che suo padre Georges considerava il Maigret di Gino Cervi fra i tre migliori, quindi...».

Gino Cervi un grande bolognese di classe internazionale che sarebbe ora di ricordare. Quindi...

«Quindi una mostra importante dedicata proprio a Cervi: non solo nei panni di Maigret, ma di Peppone o di Cyrano a teatro o protagonista di storici Caroselli. Ripercorreremo la sua straordinaria carriera. Una figura che vale una riscoperta e una riaffermazione».

Nelle viscere di piazza Re Enzo, i lavori sono in corso per ridare vita al vecchio Modernissimo, ai primi del Novecento cinema-teatro e cafè chantant e ristorante (di cui si sono perse le tracce) e dal 2017 di nuovo cinema, bookshop, spazio bar, spazio mostre. Si entrerà dall’imbocco del sottopasso di piazza Re Enzo, di fronte alla Torinese, si uscirà da via Rizzoli. Una multifunzionalità preconizzata dal signor Ronzani, quello della birra, quello che ha dato il nome al palazzo, il primo in cemento armato, multifunzionale appunto, già dai primi del Novecento. «Quasi una prua che si protende sulla via Emilia – dice Farinelli –. Il moderno che si protende sulla storia».

Dal soffitto si fanno largo splendidi tasselli déco. Un buco in una parete svela ammonticchiate le vecchie sedie della sala anni ’50 e lì murate tanti anni fa. Il silenzio è di una cripta appena riaperta, vecchie travi e sedie già da mercato vintage vengono cancellate dal presente digitale delle proiezioni di prova sullo schermo.

«La cabina di proiezione – racconta il direttore della Fondazione Cineteca – la piazzeremo in platea: sarà completamente trasparente».

E da lì cosa si proietterà?

«I nostri film restaurati, rassegne, film mai distribuiti, omaggi ai grandi a fine carriera e ai grandi giovani ancora da consacrare».

Al Lumière resteranno...

«Film più particolari, di nicchia, continuando con le prime visioni in lingua originale che vanno benissimo».

Il Modernissimo (che prima di spegnere definitivamente il proiettore si chiamò Arcobaleno), con le sue lunghe dita sotterranee si allunga ad accarezzare quella piazza Maggiore che d’estate si trova sempre ‘Sotto le stelle del cinema’.

Una cittadella del cinema in piena regola. Novità di quest’estate in piazza?

«Tante. Ne dico una: Fat City di John Huston restaurato».

Trovi uno slogan per questo futuro.

«Qui trovi il cinema».

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