Zinella, compie trent’anni lo scudetto dei romantici

Volley, a Reggio Emilia lo storico trionfo con Modena FOTO

Una foto storica della Zinella con Nerio Zanetti

Una foto storica della Zinella con Nerio Zanetti

Bologna, 22 maggio 2015 - Quell’ultima palla non si decideva a cadere dall’altra parte della rete. Eravamo a Reggio Emilia e il più imprevedibile degli eventi si stava improvvisamente materializzando: Bologna, la città del basket, di colpo si impadroniva del volley. Per giunta a spese di Modena, capitale storica e morale della pallavolo.

Sono passati trent’anni e chi c’era non ha dimenticato. Appeso a un telefono, in un’era ancora senza Internet, io avevo convinto i vecchi del giornale a fermare le rotative. Aspettiamo, dissi: qui si fa la storia e non si muore, perché quando mai la rivedremo e la racconteremo, un’avventura del genere?

Senza scomodare l’epica, lo scudetto petroniano della Zinella ebbe contorni omerici. Nerio Zanetti, un maestro in palestra, non era un allenatore; era saggio e astuto come Ulisse. Il presidente Dado Belli e il ds Tato Bianchi gli avevano messo a disposizione un gruppo sano e santo: il geniale Venturi, il bomber De Rocco, il tabagista Carretti, il massiccio Squeo, l’agile Babini, il sorprendente Scarioli, il robusto Fanton e i rincalzi più giovani . A detta di tutti, ma proprio tutti, questa brigata non avrebbe avuto scampo, contro la mitica Panini: e invece l’ultima palla cadde e le lacrime dei modenesi fecero straripare in contemporanea Secchia e Panaro.

Non sarei onesto se tacessi, da modenese quale sono, di aver patito per quel verdetto: eppure, prevaleva l’emozione del testimone di un evento irripetibile. Lo scudetto di Bologna sotto rete non fu solo sport. In contemporanea, in quel 1985, nel calcio trionfava il Verona. Erano ancora tempi in cui non erano i soldi, da soli, a determinare le gerarchie.

Ma non voglio recitare la parte del trombone nostalgico, pur sapendo di esserlo. Dirò, qui e ora, che Belli e Zanetti e la Zinella sono all’origine del boom del volley azzurro: il loro miracolo spinse Peppino Panini a puntare su un certo Velasco. Di più: nel 1987 Bologna sotto rete elimino’ il Riga in Coppa Coppe (poi conquistata a Basilea), c’erano ancora Muro di Berlino e Urss e per la sfida decisiva coi lettoni ottomila persone stiparono il Madison di Piazzale Azzarita . Un altro miracolo, sotto il cielo di BasketCity.

Con questa gente, che si è ritrovata ieri sera per il trentennale (FOTO), abbiamo un debito di gratitudine. Tutti. Modenesi compresi.

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