Yankees accomodatevi

Stefano Biondi

Stefano Biondi

Bologna, 14 settembre 2014 - Dunque, stiamo per arrenderci. Stiamo per cedere anche il marchio Bfc agli americani. Abbiamo già rinunciato, nel tempo, all’Hatu e alla Gazzoni, abbiamo appaltato perfino la Ducati, la Rossa delle moto, e rischiamo che diventi pure americana la Rossa a quattro ruote, quella di Maranello. Ma sulla panchina del calcio nostrano l’imprenditoria bolognese, fatta salva qualche parentesi, in un modo o nell’altro era sempre riuscita a mettere il suo cappello. Ha faticato, ha lottato per trent’anni, ha paurosamente ondeggiato come in questi ultimi mesi, ma mai si era arresa. Stavolta sì. Yankees, prego accomodatevi.

Di più: Tacopina, guai a lei se torna a casa sua e ci dà un altro appuntamento fra sei anni. Certo, è la globalizzazione. Ha già avvolto tutto e i mondi del pallone non le sfuggono. Cade l’ultima frontiera, quella che una volta viveva di campanilismo e di rigida autarchia. È già successo a Roma e a Milano che sia ‘passato’ lo straniero. Sta per succedere anche a Bologna. Ne siamo sicuri? Non del tutto. Ma la logica, questa volta, fa da stella cometa e guida all’ottimismo. È quasi impensabile che lo Zio Joe, che nel 2008 aveva fatto male i suoi conti, commetta per due volte lo stesso errore.

Questa volta pare molto deciso ad andare fino in fondo. Quantomeno, è tornato con il piglio di chi sa il fatto suo. Si tratta di aspettare l’incontro di domani dopodiché un paio di settimane ancora per i dettagli. Poi saremo contenti, meno dell’altra volta, quando sbarcarono gli americani. Ma una piccola festa della liberazione potremmo farla anche stavolta.  

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