Sentenza Zoia Veronesi e Bruno Solaroli: "Entrambi assolti, il fatto non sussiste"

La storica segretaria di Bersani e l'ex capo di gabinetto di Errani erano stati rinviati a giudizio per truffa aggravata ai danni della Regione. Il magistrato Giovannini: "La Procura farà appello? Prima leggeremo il dispositivo" (FOTO) di Gilberto Dondi

Zoia Veronesi, ex segretaria di Bersani (Foto Schicchi)

Zoia Veronesi, ex segretaria di Bersani (Foto Schicchi)

Bologna, 23 luglio 2014 - "Assolti entrambi perché il fatto non sussiste". Questa la decisione dei giudice nel processo a  Zoia Veronesi, ex segretaria di Bersani, e Bruno Solaroli. Entrambi erano stati rinviati a giudizio per truffa aggravata ai danni della Regione: il pm Giuseppe Di Giorgio aveva chiesto la condanna di entrambi a 4 mesi e 20 giorni di carcere, più 200 euro di multa. Le difese, invece, scegliendo il rito abbreviato, ne avevano chiesto l'assoluzione. Secondo la Procura la Veronesi, allora dipendente di Viale Aldo Moro, dal 2008 al 2010 avrebbe incassato indebitamente lo stipendio perché in realtà lavorava a Roma solo per Bersani.

Il conto è salato: 140mila euro, cifra che il pm contesta in concorso anche all’ex capo di gabinetto di Vasco Errani, Bruno Solaroli, che firmava i contratti della Veronesi. Tutto ruota intorno a quell’incarico di «raccordo con le istituzioni centrali e il Parlamento» che la donna svolgeva nella capitale, pur essendo dipendente della Regione Emilia-Romagna. Quanto all’incarico di segretaria di Bersani, ricoperto ormai da tanti anni (la donna si è poi dimessa dalla Regione ed è stata assunta dal Pd), 'la Zoia' - come è universalmente nota nell'ambiente Pd - aveva spiegato al pm Di Giorgio che la svolgeva «nei ritagli di tempo», dopo le 36 ore previste dal contratto da «dirigente professional» di viale Aldo Moro.

"Le sentenze non si commentano, si leggono e se ritenute non convincenti si appellano". Così il procuratore aggiunto portavoce di Bologna Valter Giovannini ha risposto ai giornalisti sull'assoluzione. Il Gup Letizio Magliaro depositerà le motivazioni della sentenza entro novanta giorni.

La prima telefonata della storica segretaria di Bersani è stata alla madre. "In quattro anni - ha poi commentato subito dopo la sentenza Zoia Veronesi - la nostra vita,  cioè la mia e quella dei miei parenti, è stata sottoposta ai raggi X. Si è scavato in modo meticoloso, per me a volte anche umiliante, sono ferite che non si rimarginano. Ora non riesco nemmeno a essere contenta. Siamo sempre stati corretti non ho mai dubitato che emergesse la verità e sono sempre stata onorata di essere dipendente della Regione". "Sono contentissimo - è il commento di Bruno Solaroli - nella mia lunga carriera politica sono sempre stato onesto per questo motivo questa vicenda mi ha dato particolarmente fastidio".

Gilberto Dondi  

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