Giovedì 18 Aprile 2024

Genova, baby bulle picchiano dodicenne poi pubblicano il video su Whatsapp

Le bulle, di 16 e 17 anni, sono state denunciate. Volevano vendicarsi di uno sgarro. Una folla di adolescenti assiste al pestaggio senza reagire

Un frame tratto dal video girato dalle bulle (Ansa)

Un frame tratto dal video girato dalle bulle (Ansa)

Genova, 28 febbraio 2015 - L'hanno presa a calci e pugni. Poi hanno postato il video sul web. E' successo a Genova: protagoniste, nel ruolo di aguzzine, due adolescenti di 16 e 17 anni, ora denunciate per lesioni aggravate in concorso e diffamazione. La vittima è una ragazzina di appena 12 anni. E' stata proprio lei a denunciare il grave atto di bullismo, innescato da una banale lite avvenuta per futili motivi qualche giorno prima.

La vittima, con ancora i segni dell'aggressione subita, ha raccontato agli agenti di essere stata attirata in una sorta di trappola dalla 16enne con la scusa di voler chiarire le questioni in sospeso e, una volta arrivata all'appuntamento, si è trovata di fronte la 17enne, che ha iniziato a picchiarla, tirandola per i capelli, prendendola a morsi e sferrandole calci allo sterno, schiaffi, pugni in faccia, morsi, sputi. Otto minuti di botte continue. Il tutto, avvenuto nel quartiere di Sestri Ponente, nel pomeriggio di mercoledì scorso, è' stato ripreso con lo smartphone dalla mandante, che poi lo ha condiviso su Whatsapp: "Lo devono vedere tutti. Devi chiedere scusa, lo devi fare davanti a tutti" dicevano. Nel video si vedono chiaramente, oltre alle protagoniste, una dozzina ragazzi, tutti identificati e quasi tutti minorenni, che assistono indifferenti all'aggressione, intervenendo solo dopo diversi minuti per sottrarre la vittima alla furia della sua aguzzina. Il referto del Pronto Soccorso riporta un "politrauma facciale, ferite da morso e ecchimosi varie" provocate dalle percosse. La ragazzina ha rischiato di morire: i colpi allo sterno potevano provocare un arresto cardiaco. Ad effettuare le indagini sono stati gli agenti del Commissariato di Sestri Ponente e della Sezione Minori e Atti Persecutori della Divisione Anticrimine che in pochi giorni hanno identificato tutti i ragazzi presenti sul posto, la mandante e la "picchiatrice".