Martedì 23 Aprile 2024

Catania, appello per la ragazzina ferita dal padre: "Serve sangue Zero negativo"

La giovane 14enne, sopravvissuta all'aggressione del padre, ha perso almeno tre litri di sangue, i dottori lanciano un appello per trovare donatori

Catania, un uomo ha accoltellato le due figlie uccidendo la più piccola (Ap/Lapresse)

Catania, un uomo ha accoltellato le due figlie uccidendo la più piccola (Ap/Lapresse)

Catania, 23 agosto 2014  - I medici esprimono un "cauto ottimismo" sulle condizioni di salute della 14enne accoltellata ieri dal padre, Roberto Russo, che ha ucciso anche l'altra figlia di 12 anni e poi ha tentato il suicidio. La giovane paziente rimane stabile e con la prognosi riservata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi centro di Catania. La tragedia è avvenuta nell'abitazione della famiglia, a San Giovanni la Punta. 

La 14enne ha subito una lesione dell'arteria mammaria interna con conseguente copioso sanguinamento che ha richiesto la trasfusione di numerose unità di sangue, oltre ad una lesione all'addome che ha determinato un modesto versamento fluido perisplenico e peripancreatico. 

Le condizioni cliniche della giovane paziente, spiegano dal reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, dopo una prima fase di grave instabilità emodinamica, sono oggi stabilizzate. In atto la paziente è sottoposta a sedazione e ventilazione meccanica per la necessaria protezione d'organo. Pertanto, sottolineano i medici che l'hanno in cura "le condizioni cliniche attuali, pur in costanza di riserva della prognosi, consentono un cauto ottimismo".

L'APPELLO PER IL SANGUE RARO - Ha un gruppo sanguigno raro, Zero negativo, la 14enne accoltellata ieri dal padre. Le due ferite che il genitore le ha procurato, all'arteria mammaria e all'addome, le hanno fatto perdere circa tre litri di sangue. Per questo dal reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi di Catania, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, lanciano un "appello affinché volontari che presentino lo stesso gruppo Zero negativo vogliano donare contattando il Centro Trasfusionale dello stesso nosocomio, al numero 0957592022".

LA SERA PRIMA PIZZA CON LE FIGLIE  - Era uscito giovedi sera con le due figlie a prendere una pizza, aveva visto la moglie e si erano salutati tranquillamente. Proprio per questo le ragazze non sono andate a dormire con la madre a Trecastagni, con il consenso sereno della donna. Anche la ricostruzione delle ore che hanno preceduto la tragedia di San Giovanni la Punta lascia pochi dubbi: non era prevedibile che Roberto Russo, 47 anni, ieri mattina, prendesse due coltelli per tentare di uccidere le due ragazze con le quali aveva anche dormito nel letto matrimoniale. 

Ha colpito con forza prima la 12enne, che è morta poco dopo, e successivamente la 14enne che è ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Infine, come aveva annunciato in un biglietto che ha lasciato alla famiglia scrivendo 'ci vedremo nell'Aldilà', ha tentato il suicidio infliggendosi una coltellata all'addome. A fermarlo sono stati gli altri due figli, di 17 e 22 anni, che lo hanno disarmato, probabilmente salvandogli la vita. 

Russo è ricoverato nel reparto di chirurgia generale dell'ospedale Cannizzaro. Ha trascorso una notte tranquilla. E' un degente con la prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. I carabinieri della compagnia di Gravina e del comando provinciale di Catania attendono che sia in grado di essere interrogato. Militari dell'Arma lo piantonano perché è in stato arresto per omicidio e tentativo di omicidio aggravato su disposizione del sostituto procuratore Agata Santonocito. Gli investigatori ritengono che il movente sia da collegare all'ambiente personale: Russo era depresso per il lavoro che non trovava e anche per la crisi che viveva il suo rapporto con la moglie, ma niente che non fosse andato oltre a un confronto senza scontri. E' la stessa moglie a confermare ai carabinieri che "era tranquillo, non potevamo immaginare....".

NIENTE AUTOPSIA, IL CORPO DELLA 12ENNE ALLA FAMIGLIA - Il pm Agata Santonicito ha deciso per la restituzione alla famiglia della salma di Laura Russo, la dodicenne uccisa ieri a coltellate dal padre a San Giovanni La Punti , nei pressi di Catania. Il magistrato che coordina le indagini non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia, valutando sufficiente per l'inchiesta un esame medico legale esterno. Per gli investigatori, infatti, la dinamica dell'accaduto è stata ricostruita con certezza e non vi è dubbio che Laura è morta per le coltellate inferte dal padre, Roberto Russo, che ha anche ferito gravemente la sorella maggiore, Marica, di 14 anni. L'uomo ha poi tentato il suicidio conficcandosi un coltello nell'addome ed è ricoverato all'ospedale "Cannizzarro" di Catania dov'è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Gli inquirenti non hanno ancora potuto interrogarlo.