Allarme povertà, "Disperati e rassegnati. C’è chi ritorna al sud"

I parroci raccontano il disagio delle famiglie

Don Sante 'Tino' Mancini è parroco di Bagnolo di Sogliano

Don Sante 'Tino' Mancini è parroco di Bagnolo di Sogliano

Cesena, 4 marzo 2015 - «Sempre più spesso mi trovo nelle case a benedire famiglie dove imperversano gravi difficoltà economiche – sottolinea un parroco cesenate che ha voluto mantenere l’anonimato –. Ho incontrato una famiglia formata da una coppia di giovani con due figli piccoli. Senza preavviso lui ha perso il lavoro e dopo tre mesi è successo pure a lei. Hanno deciso di lasciare Cesena e la loro casa per tonare al sud nelle rispettive famiglie di origine per potere ricevere l’aiuto necessario per potere andare avanti. Sono già partiti. Ho incontrato un piccolo imprenditoreche, con tanti sacrifici, aveva messo in piedi una impresa di una decina di operai. Si è reso conto che alcuni clienti importanti non pagavano più, non riusciva a riscuotere crediti da parte di chi a sua volta non veniva saldato da altri. E’ stato costretto a licenziare, fallire e chiudere. Mi chiedono spesso una benedizione speciale, ormai sperano solo nell’aiuto dall’Alto. La nostra Caritas parrocchiale assiste circa una cinquantina di famiglie. Alcuni anni fa erano 53 extracomunitarie e 6-7 italiane. Attualmente sono 35 famiglie di extracomunitari e una quindicina italiane».

Un altro parroco ha raccontato dei regali di nozze che gli sposi, senza lavoro, vanno a vendere ai mercatini. «C’è anche chi ha dovuto vendere la casa e andare a vivere in quella dei genitori che hanno ristretto i propri spazi per fare posto ai figli. Ma non sempre le case degli anziani sono grandi e adatte per ospitare anche una famiglia con figli, moglie e bimbo. Una dato accomuna però tutti: la drammaticità della situazione che non accenna a diminuire». Un parroco tra i più conosciuti del Rubicone è senz’altro don Sante (Tino) Mancini, 91 anni, che guida la parrocchia di Bagnolo di Sogliano: «Non è più come trent’anni fa quando si andava a benedire e le persone parlavano della casa nuova, della famiglia, del lavoro, del progresso, del benessere. Oggi tutti si soffermano sulle proprie difficoltà ad arrivare alla fine del mese, sulla mancanza del lavoro che anche quando c’è non viene remunerato nella giusta misura. Poi troppe tasse ed elevate e le persone costrette a chiedere il pagamento a rate. Io ho molte famiglie di sardi che si lamentano perchè il loro lavoro è tanto, ma poco retribuito».

Don Pier Giorgio Farina è parroco di Santa Lucia a Savignano, la più grande parrocchia della zona pastorale di Savignano e San Mauro: «Anche se è un incontro veloce di pochi minuti, i cittadini raccontano quali sono i problemi, le fatiche, le difficoltà e alla sera torno a casa con un bel ‘bagaglio’ da presentare al Signore. Durante la benedizione delle case vengo a contatto con la vita reale delle famiglie. La prima emergenza riguarda i giovani senza lavoro. Ci sono famiglie, con genitori di una certa età, che hanno il problema di sostenere i figli che hanno difficoltà economiche e problemi di lavoro. E anche quelli che non sono sposati sentono la mancanza di futuro. Quasi ogni giorno incontro dei giovani pronti a partire per l’estero. Qualcuno ha già il biglietto in mano; si tratta anche di laureati che non vedono un futuro nel nostro Paese. Altri sono disponibili a qualsiasi lavoro manuale. Poi anziani preoccupati per i figli separati con i nipoti da custodire e fare crescere. Poi la solitudine degli anziani che non accettano la vecchiaia e hanno difficoltà economiche. Non ultima la paura di essere visitati dai ladri».