"Ausl unica, dirigenti ridotti: risparmi per un milione di euro"

L’assessore Lusenti e il direttore Des Dorides: "Non è un nominificio"

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, l’assessore Carlo Lusenti, il direttore generale Andrea Des Dorides (Foto Ravaglia)

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, l’assessore Carlo Lusenti, il direttore generale Andrea Des Dorides (Foto Ravaglia)

Cesena, 26 luglio 2014 - «L’UNIFICAZIONE delle Ausl romagnole? Non è certo stata fatta per risparmiare...». Andrea Des Dorides, il direttore generale dell’aziendone sanitario sgombra subito il campo da equivoci e polemiche. Poi, sotto lo sguardo perplesso degli astanti, rettifica in corsa doppiando sostanzialmente le parole dell’assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti: «L’obiettivo è migliorare i servizi ai cittadini. Tutte le risorse recuperate attraverso la razionalizzazione verranno spostate in ‘prima linea’».

LA COSTITUZIONE dell’Ausl romagnola è in itinere. Il momento della verità — tagli e accorpamenti nero su bianco — sarà l’‘Atto aziendale’, in discussione a novembre. Nel frattempo l’individuazione dei coordinatori delle varie aree interne delle aziende è lo strumento per accelerare l’unificazione.

Ieri il direttore generale, presente l’assessore Lusenti, ha fatto il punto della situazione coi sindaci del territorio romagnolo al Laboratorio unico di Pievesestina.

Lusenti, Des Dorides e il sindaco Lucchi (presidente della conferenza socio-sanitaria romagnola) hanno difeso l’Ausl dall’accusa di essere un ‘nominificio’ con una moltiplicazione di incarichi ai vertici. Lusenti: «I ruoli direzionali sono calati da 70 a 62. Quelli di direzione apicale con l’unificazione delle aziende sono passati da 12 a 3. Nove direttori in meno valgono oltre un milione di euro all’anno, che ora viene impiegato per acquistare mezzi e farmaci o assumere infermieri».

Lucchi, fissando la prossima conferenza coi sindaci a settembre, chiarisce: «Con l’Ausl unica usiamo meglio le risorse, non si riduce la spesa. Finora ci sono state decine di riunioni in tutta la Romagna e la delibera sui coordinatori l’hanno avuta tutti i sindaci. Non tutto è perfetto e come in ogni struttura nuova ci sono tensioni. Qualcuno ha letto le nomine come una vittoria di un territorio su un’altro. E’ un’ottica sballata. Se qualcuno ritiene che i sindaci debbano scegliere i dirigenti si sbaglia: non l’abbiamo fatto in passato e continueremo a non farlo».

IL DIRETTORE Des Dorides rassicura invece sull’impatto dei nuovi coordinatori sull’assetto delle aziende locali: «Dal punto di vista degli ospedali, dei distretti e dei dipartimenti non cambierà nulla, così come fino a oggi i pazienti non si sono accorti di nulla». I 24 nuovi coordinatori, che costituiranno gruppi di lavoro specifico e beneficeranno di «incentivi simbolici», dovranno traghettare le quattro Ausl verso l’assetto organizzativo definitivo per il quale Des Dorides prevede un lungo confronto con sindacati e enti locali. Su quali contenuti? «Nessuno ha in mente ora il nuovo ‘Atto aziendale’, ma il contesto è ineludibile. I punti fermi sono più servizi ‘a reticolo’, cioè uno schema più elastico, meno gerarchico, e un ruolo più forte dei distretti come antenna sul territorio». Solo a questo punto saranno individuate le razionalizzazioni dei servizi e i temuti accorpamenti di reparti ospedalieri: «Ma tutto ciò si farà con pazienza, attenzione e confronto. Stiamo parlando di carne viva...» spiega Des Dorides. Lusenti, di rinforzo, ricorda che l’Ausl unica bolognese è stata fatta in dieci anni. «Ma noi ci metteremo molto meno» chiude Des Dorides.