Addio bancarelle abusive sulla spiaggia: c’è una task force che veglia sui turisti

Controlli discreti tra gli ombrelloni. E il commercio non fa più rima con contraffazione

Forze dell'ordine in spiaggia

Forze dell'ordine in spiaggia

Cesena, 28 luglio 2015 - Arrivano alla mattina, tra le otto e le nove, quando ancora la Cesenatico dei turisti sta sonnecchiando. Arrivano in autobus o in treno, coi loro zaini carichi di mercanzie a bassissimo costo, gli sguardi sfuggenti e i gesti di chi si guarda continuamente alle spalle.

Arrivano, ma sono in pochi o comunque molti meno rispetto a qualche anno fa, quando il mercato dell’abusivismo commerciale in riviera era ben più fiorente.

La lotta delle forze dell’ordine è serrata e parte fin dalla primavera, coi risultati che poi si concretizzano sotto l’ombrellone.

Punto nodale della questione è la pianificazione degli interventi, come sottolinea il capitano della compagnia dei carabinieri di Cesenatico Francesco Esposito: «Siamo soddisfatti per il buon coordinamento che abbiamo raggiunto: operiamo a stretto contatto con la questura, il posto di polizia estivo, gli uomini della municipale e tutte le forze dell’ordine, in modo da coprire in maniera capillare l’intero litorale, da Zadina fino a San Mauro Mare. Il dato più rilevante è legato al fatto che è praticamente scomparso il fenomeno della contraffazione. Un ottimo risultato che però non ci spinge certo ad abbassare la guardia».

Resta invece il problema dell’abusivismo nella vendita, che non è un reato, ma viene punito con sanzioni amministrative e, ovviamente, col sequestro della merce.

Da anni sulla battigia non si vedono più le distese di teli sopra i quali sono esposte mercanzie di vario genere in bella mostra a uso e consumo dei villeggianti in passeggiata. Ora il venditore abusivo si muove furtivo tra i lettini, con lo zaino sulle spalle e in mano pochi oggetti, da proporre ammiccando a chi si trova davanti.

Ma se i venditori non autorizzati si evolvono alle nuove ‘tendenze’ del mercato, lo stesso vale per chi è incaricato di vigilare sulla legalità: «Il nostro lavoro è continuo – commenta il comandante della polizia municipale di Cesenatico Alessandro Scarpellini –, con turni che si alternano sia di mattina che di pomeriggio. All’inizio della stagione mandiamo gli uomini in spiaggia in divisa, chi a piedi, chi a bordo di quad: vogliamo trasmettere un segnale chiaro a tutti, sia ai bagnanti che ai trasgressori. Ci siamo e siamo attenti. Se qualcuno ha cattive intenzioni, questo non è il posto giusto dove provare ad attuarle. Col passare dei giorni invece il nostro atteggiamento cambia e gli uomini vanno in servizio in borghese. Ci facciamo riconoscere solo al momento più opportuno, per evitare di creare allarmismo tra i bagnanti e per non insospettire chi abbiamo nel mirino. Non ha senso lanciarsi all’inseguimento di un venditore abusivo in mezzo ai lettini, molto meglio fermarlo cogliendolo sul fatto».

Ogni giorno gli uomini della municipale comminano almeno dieci o dodici sanzioni legate all’abusivismo commerciale. Pure i vigili urbani confermano l’analisi dei carabinieri: nell’ultimo anno è stato registrato un solo caso di contraffazione.

La maggior parte dei venditori è di origine asiatica, spesso proveniente dal Bangladesh o dal Pakistan. Sono quasi tutti regolarmente residenti in Italia, per lo più tra le zone di Cesena e di Rimini.

Vendono di tutto, anche se in cima all’hit parade dell’estate 2015 c’è l’irrinunciabile bastoncino al quale attaccare il telefono cellulare per realizzare selfie di maggior effetto. Subito a ruota arrivano i pinguini galleggianti, seguiti da ammennicoli vari grandi meno del palmo di una mano e che promettono al turista di regalare qualche momento di svago e allegria.

«La dotazione è standard - precisa ancora Scarpellini - sia per il venditore abusivo di Cesenatico, sia per quello che si aggira in piazza Duomo a Milano».

A testimonianza del fatto che il canale di approvvigionamento è unico e che dietro all’ultimo anello della catena, quello debolissimo di chi si aggira in spiaggia carico di mercanzia, si nasconde un vero racket.

In quest’ottica è orientato il lavoro di sensibilizzazione svolto dalle forze dell’ordine nei confronti dei possibili clienti, che a volte alzano gli scudi a difesa di chi li avvinca sul lettino proponendo prezzi scontatissimi. Dietro all’attività incessante dei venditori si nasconde un mondo di illeciti, che partono dalla concorrenza sleale nei controfuni dei commercianti e arrivano alle evasioni fiscali. Soldi che finiscono, in briciole, nelle tasche di chi vende pinguini galleggianti senza scontrino e, in percentuali ben più alte, nelle tasche di chi alimenta il canale dell’illegalità.