Svuota i conti correnti dei parenti: bancario condannato e licenziato

Prelievi illeciti per 400mila euro poi restituiti dall’istituto di credito

Un bancomat (Foto archivio Ansa)

Un bancomat (Foto archivio Ansa)

Cesena, 28 novembre 2015 - Un ex dipendente della Banca Popolare dell’Emilia Romagna accusato di truffa per aver sottratto diverse centinaia di migliaia di euro dai conti correnti intestati a suoi parenti, ha patteggiato una condanna a 18 mesi di reclusione e 500 euro di multa (con la sospensione condizionale della pena). 

L’uomo, Cleto Suzzi, 59 anni, di Cesena, difeso dall’avvocato Michele Pezzino, fu licenziato dall’istituto di credito nel settembre 2012 quando era responsabile della filiale di Meldola, ma in precedenza era stato direttore dell’agenzia 1 di Cesena. La condotta scorretta del dirigente era stata portata alla luce da un’ispezione mirata che aveva fatto seguito a lementele da parte di alcuni suoi congiunti. In un primo momento erano stati riscontrati due prelievi non corretti effettuati sui conti correnti presi in esame, ma alla contestazione della banca Cleto Suzzi aveva ammesso di aver effettuato prelievi senza averne titolo non solo in quelle due occasioni, ma anche in numerose altre.

Secondo la ricostruzione dei movimenti sui conti correnti analizzati, la somma totale prelevata dal dirigente bancario dai conti dei suoi parenti nell’arco di dieci anni era di poco superiore al milione di euro; alcune operazioni, però, erano da ritenere legittime poiché effettuate su conti che erano intestati anche al bancario. A giustificare questi prelievi c’erano i lavori di ristrutturazione di alcuni immobili di famiglia curati, per la parte finanziaria, dallo stesso Cleto Suzzi. Le somme prelevate indebitamente dai conti correnti dei parenti finivano in un primo momento su conti intestati allo stesso Suzzi e poi dirottate altrove. L’uomo è comparso nei giorni scorsi in Tribunale a Forlì davanti al giudice monocratico Giorgio Di Giorgio, il quale ha accolto la proposta di patteggiamento formulata dall’avvocato difensore Michele Pezzino con il consenso del pubbico ministero Federica Messina.

La Banca Popolare dell’Emilia Romagna (oggi Banca Bper) che si era costituita parte civile nel procedimento penale con l’avvocato Alessandro Monteleone, ha riconosciuto che la somma totale prelevata illegittimamente da Cleto Suzzi dai conti correnti dei suoi parenti ammontava a 407 mila euro, e per tutelare la propria reputazione ha riborsato interamente questa somma alle persone che avevano subito gli ammanchi. Ora, dopo il patteggiamento, potrà avviare un’azione civile contro l’ex dipendente per cercare di recuperare la somma pagata ai correntisti danneggiati.