Venerdì 26 Aprile 2024

"Busca, emersi reati e omissioni"

Il Movimento 5 Stelle concorda con le conlusioni dell’indagine

Cesena, la discarica Busca (Foto Ravaglia)

Cesena, la discarica Busca (Foto Ravaglia)

Cesena, 11 dicembre 2014 - Il Movimento 5 Stelle torna a denunciare irregolarità nella discarica della Busca. Lo fa con una nota diffusa dalla consigliera comunale Natascia Guiduzzi nella quale segnala che domani davanti al giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco, si concluderà l’iter delle indagini iniziate a seguito dell’esposto presentato proprio dai grillini il 13 novembre 2013.

Secondo i grillini, dalle indagini condotte dal sostituto procuratore Antonio Bartolozzi emergerebbero «ipotesi di reato e omissioni inspiegabili». La prima – sempre a giudizio del Movimento 5 Stelle – sarebbe relativa alla giornata del 21 dicembre 2012 quando si verificò una perdita di liquido nel canale di raccolta delle acque meteoriche della discarica. Nonostante Arpa fosse stata avvisata dell’avvio delle procedure d’emergenza, nessun tecnico si sarebbe recato sul posto a causa della mancanza di luce (erano le 17): « Ci chiediamo come sia possibile che, in caso di eventuale disastro ambientale, Arpa non disponga di idonei sistemi di illuminazione tipo torce, faretti o strumenti simili, o stivali e provette per un immediato prelievo di campioni?». Infatti il giorno dopo Arpa fece una semplice ispezione visiva, senza fare campionamenti.

I grillini evidenziano anche nel 2011 Hera, sulla base delle analisi periodiche, segnala «che nelle acque sotterranee siano presenti metalli pesanti come mercurio, arsenico e piombo. La Provincia, a seguito di tale segnalazione, avvia un procedimento di ‘potenziale sito contaminato’». Ma nel frattempo, denunciano i grillini, è stato concesso un ampliamento della struttura senza citare le analisi nelle delibere del consiglio provinciale e del Comune di Cesena.

«Dal fascicolo di indagine – conclude il Movimento 5 Stelle, annunciano che continuerà a vigilare – appare evidente come la discarica fosse altamente impattante sul terreno e per le acque circostanti già dal 2011. Auspichiamo che di fronte alle contraddizioni documentali emerse dalle indagini il giudice non potrà far altro che proseguire l’iter giudiziario».