Cesena, Drago rilancia. “Andremo lontano”

Il tecnico: “Questa non è una piazza di passaggio ma per costruire qualcosa”

Massimo Drago, allenatore del Cesena (Foto Ravaglia)

Massimo Drago, allenatore del Cesena (Foto Ravaglia)

Cesena, 15 luglio 2016 - Abbronzato e tirato a lucido come la caratteristica e personalissima cresta, Massimo Drago apre la sua nuova parentesi al Cesena, la seconda della carriera professionale, nel segno dell’orgoglio. «Ho grande piacere di essere ancora qua – comincia –– mi accingo a questa nuova avventura in Romagna con entusiasmo e orgoglioso di ciò che ho fatto. Mi permette di continuare sullo stesso solco».

A dire il vero manca qualcuno ed il tecnico vuole mandare un messaggio concreto a chi l’ha voluto e protetto sempre e comunque. «Rino Foschi per me è un punto di riferimento, abbiamo lavorato a stretto contatto fino al 30 giugno. Ci mancheranno la sua competenza e i suoi consigli ma so che ci sarà vicino e Lele Valentini farà di tutto per non farci sentire la sua mancanza».

Drago non è di quelli che si nasconde e lo ammette: «Avremmo potuto fare qualcosa meglio nei play off passando il turno con lo Spezia. La stagione però è stata positiva. Non chiedetemi però quali saranno gli obiettivi di quest’anno, non ve lo dico. Certo vogliamo divertirci crescendo giovani. Voglio aumentare il senso di appartenenza dei tifosi, dei dirigenti e di tutti noi, staff e giocatori. Saremo un unico blocco, Cesena deve costituire per tutti non una piazza di passaggio ma un momento per costruire insieme qualcosa di grande».

Di sicuro esprime sicurezza e colpisce. «Cercheremo di dare il massimo senza porci obiettivi di lungo termine, quindi niente illusioni e tanta voglia di lavorare».

Ha le idee chiare anche su quei momenti di perplessità che sentì durante la scorsa stagione. «Normale che un allenatore non sia simpatico a tutti, ho lavorato e lavorerò per essere accettato da questa piazza che è in assoluto tra le più ambite della serie B e il nostro popolo l’ha dimostrato con l’applauso al termine della partita con lo Spezia. Quello è stato il mio unico rimpianto».

Tra le medaglie al petto Drago annovera pure l’aver lanciato Sensi dandogli la possibilità di imporsi. «Non bisogna cercare talenti che poi finisce che non li trovi. Non ho cercato io Sensi, è stato lui a dimostrare la voglia di emergere».

Uno sguardo al modulo. Sarà il classico 4-3-3 o cambierà?

«Devo farmi i complimenti per lo scorso anno; sono migliorato, diventando più camaleontico, passando in partita da un modulo all’altro a seconda dei giocatori che avevo e delle circostanze. Il campionato è lungo, sarà la solita, stressante serie B e cambierò tanto».

Infine l’organico, poche sono le parole. «E’ partita una decina di giocatori, ci sono tanti modi di vincere. Uno è mantenere l’organico abbastanza simile alla stagione precedente hanno fatto l’Empoli e il Pescara. A fine agosto capiremo».