‘VivI’ entra nelle scuole per insegnare a marcare la rabbia

La sfida adottata dall’Associazione Perledonne che da anni si batte contro il fenomeno del femminicidio

Violenza domestica

Violenza domestica

Cesena, 13 febbraio 2016 - Imparare a gestire la rabbia per arrivare a superare le conflittualità che portano al grave problema della violenza di genere. E’ un percorso non facile ma è comunque la sfida adottata dall’Associazione Perledonne che da anni si batte contro il fenomeno del femminicidio. E siccome il problema ha connotazioni culturali ed educative, l’associazione si concentra ancora una volta sulla scuola.

Il progetto VivI, elaborato e gestito da Ruggero Balduzzi, è costituito da moduli che vengono condotti nelle scuole attraverso personale formato dallo stesso Balduzzi. «La rabbia – dice Balduzzi – è il prodromo della violenza e con questo progetto puntiamo a far sì che i partecipanti imparino a fermarsi prima che si trasformi in violenza».

Il progetto è già partito al liceo scientifico sotto il coordinamento della professoressa Giovanna Amaduzzi, mentre a giorni partirà nella scuola media di San Domenico con il coordinamento del professor Maurizio Mastrandrea. Entrambi gli insegnanti si dicono colpiti dall’approccio messo in atto da VivI che affronta il problema in maniera inusuale, coinvolgente. Di fatto la sua connotazione ludico-educativa esercita un’attenzione positiva sui giovani che sono chiamati a riconoscere le emozioni sul volto degli altri, a descrivere se stessi quando sono arrabbiati ad affrontare la rabbia studiandone le espressioni e, infine a misurarsi nella sfida tra vari gruppi.

Le squadre che raggiungono il miglior risultato ricevono dei premi. Quattro sono le donne, formate da Ruggero Balduzzi in un corso di 20 ore, che porteranno i moduli nelle scuole. Il Comune ha dato il proprio patrocinio, ravvisandone, come confermano gli assessori Simona Benedetti e Francesca Lucchi, l’efficacia verso la necessità educativa che la violenza di genere presenta anche nella nostra realtà. Dal canto loro la presidente e la vicepresidente dell’Associazione Perledonne, Anna Maria Piraccini e Ines Briganti, hanno messo in evidenza che l’iniziativa oltreché essere gratuita per le scuole ha una forte componente di volontariato.