Disoccupazione in calo? Ai sindacati non risulta

Contestati i dati Istat. Intanto protestano i tirocinanti di ‘Garanzia giovani’: «Il compenso non arriva»

La disoccupazione ‘morde’ tra i giovani

La disoccupazione ‘morde’ tra i giovani

Cesena, 4 settembre 2015 – Per il premier Matteo Renzi le impressioni di settembre sono incoraggianti. Ma l’Istat, sull’occupazione, ha fatto scendere un velo di amarezza. E sul territorio? A detta delle organizzazioni sindacali le nubi sono ancora ben salde all’orizzonte.

Per Marcello Borghetti della Uil «al massimo tengono quei settori, come l’ortofrutticolo, che hanno sempre retto alla morsa della crisi». Più caustica Lidia Capriotti della Cgil: «Parlano i dati, precipitano le ore di cassa integrazione perché molte aziende hanno chiuso e perché, dopo sette anni, in diversi casi gli ammortizzatori sociali si sono esauriti». Insomma settembre è il mese della riscossa? «Gli effetti del Jobs act – commenta Filippo Pieri della Cisl – a partire dalla decontribuzione a favore delle aziende, si stanno dispiegando».

Chi, invece, vede segnali di ripresa è l’agenzia interinale Umana spa. «Rispetto a settembre 2014 – fa sapere l’ufficio stampa – su Cesena registriamo un 15% in più di richieste aziendali. Si cercano figure sempre più specializzate, a partire dal settore metalmeccanico».

Il mondo del lavoro è un magma in continua evoluzione e la linea di confine tra ambizioni e situazioni kafkiane è sempre labile. Come il caso dei tirocini formativi: lavorare con la speranza di vedere un giorno il compenso pattuito. Succede anche a Cesena. Questa la condizione, al momento, dei ragazzi che hanno attivato il percorso del tirocinio formativo ‘Garanzia giovani’. Strumento che, nelle ambizioni inziali, aveva lo scopo di spargere una prima infarinatura di lavoro. Tutto molto bello e socialmente utile, non fosse che si tratta di una riforma senza un pezzo fondamentale.

Andiamo per ordine. Lo stipendio del tirocinio formativo di garanzia giovani funziona così. Una parte (150 euro) li mette l’azienda, gli altri 300 – in totale si guadagnano 450 euro – arrivano dal fondo regionale. Che per l’Emilia-Romagna è un tesoretto di 74,2 milioni di euro da destinare alla prima formazione e alla riqualificazione professionale. Ma c’è un problema: per tutti i ragazzi che hanno attivato il tirocinio formativo tramite agenzia interinale c’è il rischio di vedere col binocolo quanto dovuto. Perché? La parte del compenso da fondo regionale arriva ai lavoratori tramite gli enti o i privati che hanno attivato questi percorsi. Ecco, i privati, appunto. Vedi le agenzie interinali. Anche a Cesena sono numerosi i casi di under 35 che hanno concluso l’esperienza formativa e si stanno rivolgendo alle agenzie interinali per chiedere lumi su quanto non percepito.

«Il problema basilare – spiega Mario Romeo, segretario regionale Uil lavoratori temporanei – è che manca un pezzo fondamentale alla legge. Non è stata prevista la norma che regola per gli enti privati la fatturazione alla Regione». Nel senso che la busta paga del lavoratore è composta in minima parte dall’azienda e in gran parte dal fondo regionale che deve passare tramite agenzia. Solo che la legge non regola il passaggio di soldi da regione ad agenzia: il canale è tappato e il lavoratore corre il rischio di restare a bocca asciutta. «Compito delle parti sociali – spiega Romeo – è pressare il ministero del lavoro affinché sblocchi la partita il prima possibile». Una volta si diceva pochi, maledetti e subito. Adesso? Pochi, punto.