Choc in Confindustria, si dimette il presidente Vincenzo Colonna

Il numero uno dell’Unione degli industriali ha rinunciato all'incarico

Vincenzo Colonna, amministratore delegato della Ivas di san Mauro Pascoli

Vincenzo Colonna, amministratore delegato della Ivas di san Mauro Pascoli

Cesena, 29 aprile 2016 - La fusione tra le Confindustria romagnole lascia la prima ‘vittima’ sul terreno della riorganizzazione. Il presidente dell’Unione degli industriali di Forlì-Cesena, Vincenzo Colonna ha rassegnato le sue dimissioni mercoledì sera. Ufficialmente per il voto contrario del consiglio direttivo sul «documento programmatico al progetto di fusione nell’unico soggetto Confindustria Romagna».

Ufficiosamente, ossia per capire esattamente come sono andate le cose e, di conseguenza, i possibili scenari futuri, occorre riavvolgere il nastro e tornare al consiglio direttivo del 16 aprile. Sul tavolo Colonna – amministratore delegato dell’azienda Ivas di San Mauro Pascoli – posa il documento che dovrebbe definire la road map a tappe forzate verso la fusione tra le associazioni. La reazione dei componenti del consiglio è netta: «no». Il voto è contrario quasi all’unanimità. Il documento presentato dal presidente uscente ipotizzava l’entrata immediata nel nuovo soggetto già dal primo di gennaio 2017. I consiglieri hanno alzato le barricate sostenendo che servirebbe ancora tempo per capire, primo, come saranno riorganizzati i servizi e, in seconda battuta, quali saranno i nuovi organigrammi. Che, in soldoni, significa anche come saranno suddivise le rappresentanze e i ruoli apicali della nuova organizzazione romagnola. Il che lascia presagire che, ancora, i tempi per un matrimonio senza condizioni non sarebbero maturi.

Da qui la rottura nella sala del consiglio direttivo. Dai vertici di Confindustria emergono solo un paio di riflessioni. «Innanzitutto – commenta il direttore Massimo Balzani – a Colonna la massima gratitudine per come ha saputo gestire alcune delle fasi più complicate dell’associazione. Sia per quel che riguarda la congiuntura economica che le imprese stanno attraversando, sia per la difficile situazione causata nel 2011 dalla fusione con Confapi». Ora si aspetta di capire chi salirà sul trono degli industriali e, subito dopo, se e come traghetterà il territorio nella nuova conformazione romagnola.