Scuola no stop per oltre 1.500 studenti
Cesena, 29 luglio 2015 - Sui banchi con 40 gradi. Non è il titolo di un tema su un incubo notturno ricorrente, ma la sudata esperienza di centinaia di studenti cesenati di scuola superiore non promossi a giugno che ancora in questi giorni di fine luglio stanno completando la prima tranche dei corsi di recupero estivi gratuiti.
Il liceo scientifico Righi, la scuola cesenate più popolosa, li ha fissati nella terza decade di luglio e nelle sede di Cesena si concludono venerdì, mentre invece nella corruscale di Bagno di Romagna si protrarranno fino al 3 agosto. Dopodiché nell’ultima decade di agosto, si svolgeranno le lezioni della seconda batteria, ormai in vista del prove di recupero (in tempi politicamente meno corretti si chiamavano esami di riparazione) ad inizio settembre. In tutto gli studenti rimandati sono oltre 1500 nelle scuole superiori cesenati al liceo scientifico Righi su 1211 studenti i non promossi a giugno insufficienti in alcune materi sono 154.
Al liceo scientifico Righi i corsi di recupero vengono svolti sulle materie di matematica, latino, Inglese e fisica, gli ossi tradizionalmente più duri. Anche nelle altre scuole superiori si sono tenute le prime batterie di corsi, in alcuni istituti a inizio luglio, in altri a metà. Comune denominatore del luglio di grazia 2015: il caldo torrido con lezioni in aule in gran parte non sono provviste di aria condizionata. Eppure, nonostante le avversità meteorologiche, i corsi sono partecipati, anche se non esiste per gli allievi l’obbligo della frequenza, mentre sussiste di converso quello della scuola di organizzarli, almeno nelle materie in cui si verifica un congruo numero di studenti sospesi nel giudizio, cioè non promossi a giugno.
«I corsi di recupero estivo - rimarca la dirigente del liceo scientifico Righi Dea Campana – sono una cosa seria, nel senso che offrono un’opportunità agli allievi con lacune da recuperare di fare un percorso di recupero sorvegliato e sia gli studenti che le famiglie si dimostrano generalmente molto responsabili. Gli uni, partecipando con buone percentuali di frequenza, gli altri avvertendoci se il figlio parte con loro per le vacanze e non può essere presente a qualche lezione. Non è dovuto, ma viene fatto. I corsi contemplano gruppi di gruppi di lavoro che cerchiamo di mantener non numerosi per favorire l’apprendimento didattico. Gli insegnanti che li conducono sono di ruolo, oppure chiamati dall’esterno, e non di rado ci capita di avere docenti giovani, che hanno frequentato il nostro liceo». Ci sono anche scuole che ingaggiano professori in pensione, ma negli ultimi anni è cresciuto il numero dei docenti interni agli istituti che hanno dato la disponibilità a fare i corsi di recupero, quindi si è ridotto il ricorso a forze esterne.
Rispetto ai tempi in cui vi erano gli esami di riparazione, le omologhe prove di recupero settembrine, regolarmente scrutinate con la decisione sovrana del consiglio di classe di ammettere o meno gli allievi alla classe successiva, registrano una percentuale di promossi ancora maggiore. Era alta prima, è molto alta adesso, anche se succede che alcuni allievi ci lasciano le penne. Quelli che non si sono preparati per nulla, che hanno snobbato i consigli della scuola», dicono i docenti. Fra l’altro, al termine dell’anno scolastico, ad ogni allievo non promosso a giugno viene consegnato brevi manu dal docente coordinatore di classe la lista con i compiti per le vacanze e il percorso di preparazione alle prove di recupero.
«Molti alunni – aggiunge la dirigente Campana – si fanno aiutare anche da insegnanti privati e naturalmente la lezione individualizzata apporta vantaggi alla preparazione». A questo proposito il mercato delle lezioni private è tornato fiorente, dopo l’abolizione dei cosiddetti debiti formativi, vale a dire la legge che aveva eliminato le prove di riparazione.