Crisi all’azienda ‘Mare’, 64 lavoratori a rischio

Trattativa in corso per provare a salvare lo stabilimento dove si producono piatti di pesce

Un piatto di pasta

This June 9, 2014 photo shows easy steak and cheese pasta in Concord, N.H. (AP Photo/Matthew Mead)

Cesena, 24 luglio 2014 - IN TUTTO sono 64 lavoratori con le dita incrociate. San Mauro, l’azienda ‘Mare’ è sull’orlo dell’abisso e con lei il destino di 64 famiglie. La notizia rimbalza sul tavolo dei sindacati come una bomba a orologeria. Un’azienda come la ‘Mare spa’ — specializzata in lavorazione di piatti di pesce — è un gioiello per tutta la zona: per la qualità della lavorazione e per l’opportunità di lavoro in un periodo nero come la seppia.

GIÀ, LA SEPPIA, proprio il pesce che ‘Mare’ immetteva sul mercato con ottimi risultati prima che la nuova normativa europea gravasse di regolamenti questa fascia di mercato. Seppia a parte, l’azienda domani pomeriggio ospiterà l’assemblea dei sindacati nel cuore della sede, a San Mauro. Sull’orlo della speranza, per i 64 della ditta, la proposta di salvataggio recapitata da una società di Ancona. Scialuppa di salvezza prima che qualcuno spenga la luce e chiuda per sempre la porta della fabbrica alimentare.

L’AZIENDA interessata, come detto, è una società di Ancona, la ‘Aliseo Investement’; interessata ad un affitto d’azienda e al reintegro — così sperano i sindacati — di parte dell’organico. Parte, quanta parte? Primo punto. La ‘Aliseo’ afferma che sarebbe in grado di assorbire al massimo una quarantina di maestranze.

QUESTO SIGNIFICA che altre 25 persone dovranno essere rubricate sotto la triste insegna ‘Esuberi’. Della serie: quando si è di troppo perché la crisi occupa spazio e sbatte fuori i lavoratori. Per loro, fanno trapelare i sindacati, si cercherà di aprire la strada degli ammortizzatori sociali. Strada a termine. Ponte che offre una via d’uscita al precipizio della speranza. Le istituzioni del territorio — in particolare la Provincia di Forlì-Cesena (o ciò che resta di essa) — e i sindacati hanno il telefono bollente. La trattativa per l’arrivo del gruppo di Ancona è in piedi e prende corpo. Ma in questi casi basta un soffio per mandare all’aria il castello. A meno che il castello non sia di carte ma di mattoni. Sono i mattoni, infatti, quelli che servono ai 64 dipendenti che già fra pochi giorni potrebbero dover svuotare l’armadietto. Si parla di tempi stretti, frenetici. L’offerta di ‘Aliseo’ è già in stato di ‘composizione’ avanzata. Se vi sarà l’ok per l’ipotesi di affitto d’azienda la situazione potrebbe andare in porto entro un pugno di giorni.

SE SOLO una pagliuzza dovesse interferire nel delicato meccanismo, si finirebbe a gambe all’aria. A mare si butterebbe un’azienda dalle buone possibilità di farcela. Per alcuni residenti ‘Mare’ è una sorta di isola. Una cittadella nella cittadina di San Mauro. Al suo interno vi lavorano diversi immigrati, in particolare cinesi residenti non solo nel sammaurese ma anche a Rimini e a Forlì.

UN’ISOLA CHE, comunque, ha gettato ponti verso San Mauro. Ora chiede aiuto. Un ‘sos’ in mezzo al mare della crisi economica che necessita interventi a sostegno dell’operazione di salvataggio partita da Ancona e, per gli esuberi, la richiesta di ammortizzatori sociali immediati.