Cesena, 13 settembre 2010 - Una serata tutta sostanza non solo per il Cesena (che ha battuto di nuovo i rossoneri dopo 22 anni) quella contro il Milan ma anche per la ‘squadra’ dell’ordine pubblico che ha vigilato senza sbavature sulla marea di tifosi che ha popolato il 'Manuzzi': 21058 spettatori paganti per un incasso di oltre 450mila euro e biglietti esauriti da giorni. Si è rivelata azzeccata anche l’idea di far parcheggiare i supporter all’ospedale Bufalini evitando che confluissero tutti nello stesso ‘imbuto’; così nella loro marcia verso lo stadio si sono divisi per varie strade e stradine e la situazione è diventata più sicura.

Robusto il plotone di forze dell’ordine per il ritorno del Cesena in A e soprattutto per una partitissima:130 carabinieri (oltre a quelli locali e provinciali, in servizio i battaglioni di Mestre e Bologna), 140 poliziotti (supportati dalla mobile di Bologna), una trentina di Baschi Verdi della Guardia di Finanza di Ravenna, altrettanti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Cesena. Rivoluzionata poi la circolazione stradale, dalle 17 fino alle 24 chiuse le strade adiacenti al Manuzzi, gestita da una quarantina di vigili urbani. Polizia e carabinieri sono dovuti intervenire per un parapiglia nella curva ospiti dopo la seconda rete annullata a Pato. Alcuni ultrà rossoneri si sono agitati contro la decisione arbitrale, sono caduti travolgendo una famigliola (bambini compresi) sempre di fede rossonera.

Si sono scaldati gli animi, tempo di insulti, ma le forze dell’ordine hanno impedito che la situazione potesse degenerare. Insomma a livello di interventi è stata ordinaria amministrazione. Stesso copione quando i carabinieri sono intervenuti, sempre in curva ospite, dove sono stati fatti scoppiare alcuni fumogeni. Infatti le nuove disposizioni ne vietano il lancio, così gli ultrà per non finire ‘prigionieri’ dei daspo (provvedimento di inibizione dagli stadi) li piazzano a terra facendoli scoppiare.
 

Sabato mattina poi aveva ripreso quota e con spessore la voce di inizio settimana che il premier e patron rossonero Silvio Berlusconi dalla Russia arrivasse al Manuzzi per seguire la ‘prima’ dei suoi nuovi campioni Ibrahimovic e Robinho. E in effetti verso metà mattinata l’approdo veniva dato per molto probabile sia negli ambienti della prefettura (che aveva pronto un piano sicurezza già da giorni) che in quelli delle forze dell’ordine. Poi alle 18.15 l’ufficialità che il presidente del Consiglio non sarebbe arrivato al Manuzzi, Infatti di ritorno dalla Russia, stanco ha preferito guardare in tv la mesta figura del suo Milan a palazzo Grazioli a Roma. Se avesse deciso di puntare su Cesena sarebbe atterrato con l’elicottero personale nell’eliporto dell’ospedale Bufalini l’unico in città che abbia l’illuminazione e utilizzabile nelle ore notturne. Infatti sia l’Ippodromo che il Caps, altre piste d’atterraggio, di sera non hanno il permesso dalla torre di controllo proprio per la mancanza di luce adeguata.