Cesena, 30 settembre 2010 - Ottobre, in cui da sempre l’ultimo giorno del mese si celebra la giornata del risparmio, diventerà il mese delle lire per un bar-tabaccheria del popoloso quartiere di San Mauro in Valle, l’Hemingway Café in via Pistoia, nella zona delle cosiddette Torri, gli imponenti condominii. L’attività è gestita a partire dal 2005 da Agostino Alvisi.
 

Com’è nata l’idea di riesumare le lire?

'Magari penseranno che voglio farmi pubblicità con una trovata originale, ma non è così: molti clienti del quartiere, specie anziani, mi hanno chiesto a più riprese in questi anni se potevano pagare in lire visto che avevano cassette di spiccioli da smaltire, che possono essere cambiate solo andando alla filiale più vicina della Banca d’Italia, a Forlì'.
 

Ma non è conveniente spostarsi per cambiare gli spiccioli.

'Infatti: mettersi in auto o prendere il treno per andare a Forlì non valeva la candela e quindi molti clienti hanno continuato a tenere il piccolo gruzzolo nel cassetto. Allora mi sono deciso e ho fatto stampare un volantino in cui annunciamo che da domani al 31 ottobre si potrà pagare anche in lire'.

Certo che riconvertire i prezzi in euro in lire sarà un bell’impazzimento...

'Da far venire i capelli dritti, ma i bar-tabacchi sono da sempre esercizi di vicinato che svolgono anche una funzione sociale nel quartiere. Poi è ovvio che il commerciante si muove anche per legittimo interesse e so bene che in questo modo si possono fidelizzare i clienti'.
 

La sua attività risente della contrazione dei consumi?

'Certo, ed è normale in un periodo in cui tutti tirano la cinghia: forse lo avvertiamo più al bar che in tabaccheria. Magari a certi anziani al minimo di pensione ma anche a famiglie in difficoltà è una piccola manna dal cielo poter utilizzare sino all’ultima moneta da 50 lire'.
 

E se arriva la vecchietta che senza comprar nulla le dà le monete chiedendole di far da banca?

'Come posso mandarla via? Tanto poi in banca dovrò andare a cambiare il danaro'.
 

Dalla Confcommercio cesenate, che ha creato dodici consigli di quartiere formati da commercianti anche nell’ottica di valorizzare i negozi come presidi sociali del territorio, arriva intanto il plauso all’iniziativa e l’invito ad emularla. 'Alvisi è nostro socio, ma la sua è una iniziativa autonoma — dice il direttore Giorgio Piastra —. Essendo un’idea molto indovinata e che pienamente riflette il nostro impegno a valorizzare il ruolo anche sociale del commercio come associazione possiamo proporla a tutti i negozianti radicati anche in altri quartieri'.