Cesena, 11 febbraio 2011 - Il misterioso caso dei gatti (e cagnolini) avvelenati a San Bartolo. Scoppia nella zona limitrofa alla chiesa parrocchiale, a due passi dal centro storico, in un isolato che pare diventato letale per i felini, quello tra via Subborgo Federico Comandini, via Fornaci e via Rasi Spinelli, dove in poco più di un anno sarebbero morti avvelenati una decina di gatti e tre cagnolini di piccola taglia.

William Costantini, un insegnante di Biologia al liceo classico Monti residente al civico 15 di via Comandini si è mobilitato insieme ad altri residenti e commercianti, intenzionati a sporgere denuncia contro ignoti. "Il mio gatto Silvestro ha poco più di un anno — dice Costantini — e l’abbiamo trovato a Sorrivoli in gravi condizioni. Ce ne siamo presi cura, lo abbiamo vaccinato, sterilizzato, assicurato e fatto curare dal veterinario di fiducia. Non ha mai creato problemi a persone e cose. Il 31 gennaio è stato avvelenato con una forte dose di metaldeide, un lumachicida, e per due giorni ha lottato contro la morte". "Grazie alle cure mediche — continua Costantini — è riuscito a sopravvivere. Abbiamo subìto affisso un cartello chiedendo ai proprietari di gatti della zona che avessero subito la stessa esperienza di mettersi in contatto con noi per poter fare insieme la denuncia alle autorità competenti".

 Il sasso gettato nello stagno non è rimbalzato indietro e lo scenario che si aperto è come minimo inquietante."«In poco tempo — racconta Costantini — si è appreso che cinque gatti sono stati trovati morti in via Fornaci e altrettanti nelle vie limitrofe, due sono dispersi e pure tre piccoli cagnolini sono morti senza spiegazione plausibile. Il veleno è stato messo anche in bocconi e crocchette".

"L’ultimo gatto — informa Costantini — è stato trovato morto l’altra sera. Che il mio fosse vittima di un avvelenamento è sicuro: il veterinario ce l’ha detto fin dal primo momento e fortuna che abita a due passi da noi, altrimenti non avremo fatto in tempo a salvare Silvestro, dopo che lo abbiamo visto soffrire le pene dell’inferno, tant’è che abbiamo dovuto somministrargli una dose di valium che si usa per un animale di un quintale. Ora a San Bartolo siamo allertati e chi ha agito sappia che se lo farà ancora, potrebbe essere individuato".